Benvenuti a Ten Talking Renzi, l’unica rubrica che parla di Renzi al passato e per questo gode come un riccio. Altre considerazioni.

1. Ho totalmente sbagliato pronostico. Quando dicevo che avrebbe vinto il Sì, era scaramanzia al 15% e paura convinta all’85%. Ero così convinto del Sì che, ieri sera, ho spento tutto alle 22.30. Ho saputo della vittoria del No solo stamani alle 10, appena sveglio. Non ci avrei scommesso un euro. Avevate ragione voi: ho sbagliato. E non sono mai stato così felice di sbagliare.

2. Non ricordo una parabola più fugace e bruciante di quella di Renzi. Dopo le Europee 2014 era l’uomo più potente e celebrato d’Italia. Neanche due anni e mezzo dopo, la sua storia (per ora) è già declinabile al passato. Tutto ciò è molto triste. Vado ad aprirmi uno champagne.

3. Renzi ha fatto tutto da solo. Paga la pochezza, la boria, i pessimi risultati e una classe dirigente imbarazzante. Non c’è mai stata una sperequazione così evidente tra il livello politicamente infimo del personaggio e la celebrazione di cui il personaggio in oggetto ha goduto da parte di quasi tutti i media. Avevamo davanti la comparsa scartata in un film di Panariello e i giornalisti (quasi tutti) ce lo volevano far passare per Churchill. Terribile.

Referendum, dieci cose su questa giornata meravigliosa

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