4. Gli italiani, ogni tanto, nei referendum si esaltano. Monarchia/Repubblica, aborto, divorzio, nucleare, acqua pubblica. E adesso questa affluenza monstre (quando il quorum neanche serviva) e un No che sfiora il 60%. Uno dei giorni più belli nella storia della politica italiana. E’ meraviglioso che gli italiani abbiano urlato così stentoreamente che, come Padri Costituenti, desiderano continuare ad avere Parri e Calamandrei. Non certo le Boschi e i Verdini.
5. Renzi e Boschi, sebbene a fasi alterne, avevano detto che se ne sarebbero andati qualora avesse vinto il No. Renzi sembra sulla buona strada. Attendiamo messaggi analoghi anche dalla Boschi. La quale, dopo essere stata magnificata con toni osceni da una stampa pateticamente sussiegosa, nel giro di pochi mesi ha contribuito a riconsegnare Arezzo al centrodestra, si è fatta travolgere dal caso Banca Etruria e ha poi ricevuto questo benservito così prodigioso. Davvero una bella carriera per una ragazzotta qualsiasi che, ieri come oggi, il meglio di sé lo ha dato come Madonna del Presepe a Laterina.
6. “Non credevo che mi odiassero così tanto”. Ora lo sai, Renzi. E se gli unici due discorsi che ti sono venuti (molto) bene sono stati quando hai perso, a fine 2012 e ieri sera, qualche domanda me la porrei.
7. In questo giorno di giubilo, non tanto per noi del Fatto (che rivendicheremo sempre con orgoglio una battaglia cominciata da soli o quasi) quanto del nostro paese che ha ancora una Costituzione intonsa e non bombardata da una simile accozzaglia, vada il nostro sentito #ciaone ai Nardella, andrearomano, rondolino, Sofri (Luca), Augias, Gozi, Lavia, Picierno, Nicodemo, Faraone, Serracchiani, Sensi, Il Volo, Zucconi, Calabresi, Benigni e compagnia renzina. Pensate al loro dolore. Abbracciatevi. E siate felici.