Il faccia a faccia, abbastanza inatteso, si è svolto nel Palazzo Apostolico della Santa Sede ed è durato circa un’ora. Le prime voci parlavano di un colloquio “riparatore” dopo l’assenza della prima cittadina alla cerimonia di saluto del Papa per l’Anno Santo della scorsa settimana, ma il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke, ha precisato che “l’incontro era stato programmato da tempo”
Raggi-Vaticano: contatto. Dopo la freddezza delle ultime settimane, dopo i ringraziamenti dimenticati e i mancati inviti per la chiusura del Giubileo, Comune di Roma e Santa Sede tornano a parlarsi. Lo hanno fatto stamattina in un incontro riservato tra la sindaca Virginia Raggi e il cardinale Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin. Tema della riunione: i problemi della città.
Il faccia a faccia, abbastanza inatteso, si è svolto nel Palazzo Apostolico della Santa Sede ed è durato circa un’ora. Le prime voci parlavano di un colloquio “riparatore” dopo l’assenza della prima cittadina alla cerimonia di saluto del Papa per l’Anno Santo della scorsa settimana, ma il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke, ha precisato che “l’incontro era stato programmato da tempo”. Nessun vertice straordinario, insomma. Almeno stando alle dichiarazioni ufficiali. Su argomenti e toni della discussione, però, per il momento le bocche restano cucite da una parte e dall’altra: il responsabile delle comunicazioni del Vaticano si è limitato a spiegare che l’appuntamento è stato dedicato all’esame delle problematiche della Capitale. Dal Campidoglio, invece, non ci sono commenti.
Di certo è la seconda volta che Virginia Raggi “varca” il confine per recarsi in Vaticano, dopo la prima visita dello scorso luglio e la presentazione a Papa Francesco. Da allora, però, c’è stato il Festival di Azione Cattolica disertato dalla sindaca a metà settembre (nel pieno della crisi per le nomine in Campidoglio); e la cerimonia della scorsa settimana per il saluto del Pontefice agli organizzatori del Giubileo, con oltre 400 persone presenti ma non la Raggi, la cui presenza “non era prevista” (per il Comune c’era solo Virginia Proverbio, membro del tavolo tecnico). Preceduta dallo sgarbo istituzionale dell’arcivescovo Rino Fisichella, che in occasione della chiusura dell’Anno Santo aveva citato tutte le istituzioni (governo, Regione, Ministero), tranne il Comune. Rispondendo poi seccamente a chi chiedeva spiegazioni: “Il mio testo parla chiaro”.
Il feeling con il Vaticano che aveva accompagnato l’elezione della Raggi sembra essersi incrinato. In Campidoglio fin qui avevano sempre minimizzato la questione (“nessun problema con la Chiesa”), circoscrivendo gli incidenti di percorso alla sola organizzazione del Giubileo, per cui la Santa Sede non sarebbe pienamente soddisfatta dell’apporto dato dal Comune. Una critica che però secondo il Movimento 5 stelle riguarderebbe principalmente la gestione del commissario Tronca, e toccherebbe solo in parte e solo per estensione i primi mesi di amministrazione Raggi. Anche se indiscrezioni da Palazzo Senatorio ammettono qualche attrito nell’ultimo periodo. E non soltanto per la prima unione civile celebrata dalla sindaca a metà settembre, o gli attacchi di Beppe Grillo che ha rilanciato la proposta di far pagare le tasse alla Chiesa (persino sui Musei Vaticani, che però non sono di proprietà del Comune). Ma la presenza di Raggi in Vaticano, programmata o meno che fosse, è un segnale di distensione di rapporti un po’ tesi di recente.