“Renzi? Se si fosse circondato di qualche critico, oltre che di molti leccapiedi, avrebbe avuto risultati diversi”. Così a Dimartedì (La7) il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, analizza gli errori commessi da Matteo Renzi nel suo governo. E aggiunge: “Magari qualcuno avrebbe potuto chiedergli chi glielo ha fatto fare di andare a giocarsi la carriera a 40 anni per una riforma scritta coi piedi. Purtroppo era circondato di lacchè che gli davano sempre ragione. Se fosse stato vero che mandava a casa un politico su tre, la riforma sarebbe stata approvata dal 99% dei cittadini”. Il giornalista Antonio Caprarica osserva: “La rottamazione promossa da Renzi aveva un approccio un po’ da ‘Happy Days’, un approccio che non viene dalla cultura della politica”. Travaglio ribadisce: “Napolitano ha fatto secco l’ennesimo presidente del Consiglio. Ricordiamo che Renzi, quando è arrivato, era considerato dal ceto politico l’ultima alternativa di establishment a Grillo. Era il Grillo in doppio petto, diceva le cose che gli italiani volevano sentirsi dire, e in gran parte erano cose anche condivisibili”
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