Il primo controllo è terminato. I debiti fuori dal bilancio del Comune di Torino ammontano a quasi 77 milioni di euro, di cui 47,3 milioni risalenti al periodo 2014-2015. Dopo quattordici incontri e 980 ore complessive di lavoro, l’audit interno, voluto dalla sindaca M5S Chiara Appendino e dall’assessore al bilancio Sergio Rolando per verificare i rapporti economici tra la Città e le sue società partecipate, ha consegnato una relazione di 26 pagine alla giunta e ai consiglieri comunali. Il documento, poi, dovrebbe partire dal municipio verso la procura della Repubblica e quella della Corte dei conti, dove gli investigatori sono al lavoro dopo l’esposto inviato dal consigliere comunale Alberto Morano.

In ballo ci sono ancora i disallineamenti tra i crediti e i debiti registrati nel bilancio del Comune e in quelli della società dei trasporti Gtt e quella che gestisce infrastrutture, tram e metro, Infra.To. Una buona parte di queste somme sono dovute alle rate annuali da 6,8 milioni di euro per l’acquisto di alcuni nuovi tram, non versate o versate parzialmente a Gtt nel 2014 e nel 2015. Negli stessi anni il Comune, allora guidato da Piero Fassino, non avrebbe versato 18,7 milioni di euro a Infra.To per il mutuo della Linea 1 della metropolitana per la “crescente contrazione delle risorse straordinarie”, annotano i membri del gruppo di lavoro. I 30 milioni in più rilevati, relativi al 2016, sono riconducibili alle rate di questi due mutui non pagate nel corso della prima parte dell’anno.

Tuttavia i nove funzionari pubblici del gruppo di lavoro hanno rilevato anche altre questioni da monitorare. Ci sono, ad esempio, 530mila euro circa, “un onere associato a una prestazione avvenuta, ma a fronte della quale non sono stati assunti impegni di spesa”. È il costo della “giornata ecologica” del 2015, durante la quale i mezzi pubblici furono gratuiti per tutti. E poi ci sono quasi 15 milioni di euro non versati ai fornitori.

Gli esperti, però, assolvono il Comune su un disallineamento, la cui colpa sarebbe della Regione Piemonte: i 23,9 milioni di euro registrati da Gtt come un credito vantato nei confronti della città, che non li ha registrati nel suo rendiconto. Sono le spese per il funzionamento della metropolitana automatica nel periodo 2007-2012 che, secondo l’amministrazione comunale, devono arrivare dalla Regione, la quale “non ha mai deliberato tali poste a favore di Gtt, che ha invece mantenuto tali crediti nei confronti della Città”, si legge nella relazione. Per questa somma e altri 2,36 milioni di euro riconducibili sempre ai fondi regionali, il gruppo di lavoro suggerisce alla società dei trasporti di aprire un contenzioso con la Regione Piemonte.

Invece, per quanto riguarda i rapporti con altre società partecipate, “nonostante i rilevanti ammontari”, non ci sono criticità nei rapporti crediti e debiti della città e delle sue società: in sostanza, i debiti registrati sono alti, ma sono registrati correttamente. In altri casi, invece, il gruppo di lavoro chiede di fare delle verifiche, come sulle “partite pregresse” tra la città e Iren Servizi o sui rapporti tra Gtt e Infra.To. “Appare evidente – scrivono nelle conclusioni – che le tensioni sul lato delle risorse costituiscono un fattore di criticità in rapporto alla dimensione degli oneri associati al sistema delle società partecipate”. Per gli esperti saranno necessari altre verifiche, più approfondite, ma anche una revisione dei contratti per via delle condizioni economiche cambiate.

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