Empatia e concretezza sono i criteri per i regali di Natale perfetti. Secondo un nuovo studio infatti, chi fa un regalo tende a concentrarsi troppo sul momento dello scambio del dono, mentre chi lo riceve tende subito a pensare agli aspetti pratici e a come potrà utilizzarlo in futuro.
“Ci scambiamo doni con le persone nel tentativo di renderle felici e rafforzare i nostri rapporti con loro“, ha spiegato Jeff Galak Carnegie Mellon, ricercatore della University Tepper School of Business e co-autore della ricerca apparsa su Current Directions in Psychological Science, rivista della Association for Psychological Science. “Di fatto però – aggiunge – spesso assistiamo a una mancata corrispondenza tra i processi di pensiero e le motivazioni dei donatori e dei destinatari”.
Di qui l’idea dei ricercatori di approfondire questo aspetto. “Quello che abbiamo trovato – prosegue – era che il donatore tende a orientarsi su un dono che possa generare esclamazione di gioia e stupore nel momento stesso della consegna, mentre il destinatario è più interessato a un dono che fornisca valore nel tempo”. In altre parole, magari un’aspirapolvere o un biglietto a teatro, potrebbero essere a buon diritto in cima alla lista dei regali perché saranno apprezzati a lungo termine. Fondamentale però, per capire se sia meglio l’una o l’altra, è anche focalizzarci ed “entrare in empatia” con chi lo riceverà.