La partita aperta oggi, come detto, è sulle linee guida per le Pubbliche amministrazioni. E come sono? A detta delle stesse associazioni peggiorano ulteriormente il quadro, assestando il colpo di grazia all’accesso civico. Foia4Italy, quella che ha fornito un contributo decisivo alla definizione di una buona legge, le definisce “al di sotto delle attese in quanto troppo vaghe e non funzionali”. Tali da consentire alle amministrazioni di “esercitare un amplissimo potere discrezionale, contribuendo, così, a ingenerare disomogeneità nelle risposte che verranno fornite”. Una vaghezza addirittura “pericolosa”, che può spingerle a rifiutare arbitrariamente l’accesso a documenti con decisioni impugnabili solo davanti ai Tar, con conseguente aggravio per i richiedenti, laddove la ratio del Foia era quella di “permettere l’accesso alle informazioni da parte dei cittadini in maniera rapida, immediata e senza aggravio di spese”. Perché l’accesso fosse la norma e il diniego l’eccezione, unicamente dettata dalla necessità di evitare “un pregiudizio concreto” agli interessi pubblici e privati. Ecco i rilievi principali alle linee guide.

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Foia, esperti e associazioni all’Anac: “Le sue linee guida affosseranno la legge”

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