Composto da dieci brani caratterizzati da un minimalismo stilistico di cui uno, Sogno e incendio, è cantato in italiano da Andrea Chimenti (che molti ricorderanno per la sua militanza nei Moda, uno dei primi gruppi new wave italiani) è un disco che segna in modo più marcato il percorso e soprattutto il presente e futuro dei Nosound. I brani parlano di rabbia e tristezza, ma in essi si ritrova anche una visione positiva della vita (come in Celebration of Life, con Vincent Cavanagh degli Anathema alle chitarre) e la copertina, con la bambina che gioca in uno di quei momenti di gioia intensa che da piccoli tutti proviamo, è un’immagine che trova un senso solo alla fine dell’ascolto dell’album, che è inteso come un percorso.
“I temi affrontati nelle canzoni sono tutti autobiografici – afferma Giancarlo Erra – perché per carattere so usare solo la musica per esprimere le mie emozioni. Riconosco di non esserne capace altrimenti, sia verso gli altri, sia verso me stesso. Scrivere è terapeutico, mi permette di parlare a me stesso in modo diretto senza la paura o la vergogna rappresentata dalla semplice parola, che è troppo diretta e allo stesso tempo troppo limitata per me. Ed è questo il motivo per cui sono sempre alla ricerca di una purezza compositiva in termini di ispirazione”.
Scintilla è, infatti, un lavoro emotivamente complesso e musicalmente diretto con influenze post rock, shoegaze e del cantautorato alternativo. “Il nuovo logo della band – spiega Erra –, un orecchio collegato direttamente a un cuore, definisce in modo sintetico quella che è oggi la nostra musica”, che non parla alla pancia con facili emozioni, né alla testa con complessità musicali fini a se stesse, ma è ispirata a un minimalismo compositivo tipico dei Paesi del Nord. Segno che Giancarlo Erra, musicista in fuga, difficilmente farà ritorno nel nostro Paese.