A oltre tre mesi dal sisma del 24 agosto 2016, nelle 69 frazioni di Amatrice centinaia di persone non hanno potuto accettare il trasferimento in strutture alberghiere. Si tratta nella maggior parte di allevatori e anziani. Le “SAE”, casette provvisorie promesse dalle istituzioni, arriveranno in primavera. A chi non poteva allontanarsi dai propri animali erano stati proposti moduli abitativi alternativi, di qualità inferiore rispetto alle “SAE”, ma in arrivo già entro metà novembre. Ad oggi, la maggior parte degli allevatori non ha ancora visto nulla. E chi prova ad arrangiarsi da solo incontra mille ostacoli: “Ai privati non è concesso di montare casette provvisorie a proprie spese, ci hanno accusato di violare il piano regolatore: fornire soluzioni provvisorie ad anziani che dormono in auto o in tenda per aiutarli a superare l’inverno è considerato un abuso edilizio”. E’ quanto denunciano in una lettera aperta i ragazzi della “Via del Sale”, onlus che da due mesi acquista e consegna casette semi-mobili a quanti ne hanno bisogno. “Ad oggi l’unica soluzione abitativa che ci hanno portato le istituzioni sembra una presa in giro – aggiunge Luca Guerrini, allevatore di Faizzone, che spiega: “Siamo in tre e la Protezione Civile ci ha fornito un container di appena 15 mq. E intanto le temperature si fanno glaciali”. A fornire alternative vista la situazione di emergenza c’è anche la Caritas Italiana e diverse reti di cittadini solidali, come gli agricoltori di “Campi Aperti”, che si sono organizzati e stanno portando sul territorio soluzioni abitative provvisorie per consentire di superare l’inverno a “chi non aveva più muri dove sbattere la testa”, come sottolinea don Savino d’Amelio, parroco di Amatrice. Che aggiunge: “Portiamo queste casette provvisorie a chi ne ha bisogno. Il patto è che, nel momento in cui il Comune dovesse dirgli di smontarle, siano disposti a farlo… ovviamente a fronte di alternative valide”. Dal canto suo, il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi stempera gli animi ai microfoni de ilfattoquotidiano.it: “È vero che ci sono delle lentezze, rispetto alle quali come sindaco posso fare ben poco, per questo eventuali soluzioni provvisorie adottate dai cittadini in autonomia sono tollerate. Certo, terminata questa fase ripartiranno i controlli, perché non posso permettere che si deturpi il territorio”