L'attacco è stato attribuito dai media locali al gruppo integralista di Boko Haram. Nella doppia esplosione sono morte le due ragazzine e sono rimaste ferite almeno 17 persone
In Nigeria si è verificato nell’arco di 48 ore un secondo attentato in un mercato, ma questa volta “a farsi esplodere”, come avvenuto poco più di un anno fa, secondo i media locali sono state due bambine, probabilmente di 7 o 8 anni. L’attentato kamikaze di oggi è stato messo a segno a Maiduguri città martoriata dalla violenza dei militanti islamisti di Boko Haram. L’attentato suicida non ha provocato la morte di altri uomini o donne, ma il ferimento di almeno 17 persone.
L’attacco di ieri in un centro ortofrutticolo, invece, aveva provocato 57 morti a Madagali ed è stato anch’esso frutto della violenza del gruppo integralista. Maiduguri, capitale dello Stato nord-orientale del Borno, è spesso presa di mira dai miliziani jihadisti. Il numero delle vittime e dei feriti, oltre che la dinamica di quanto è accaduto, sono stati riferiti da un membro delle milizie civili locali, Abdulkarim Jabo.
Le due bambine, secondo la ricostruzione dei media, sono scese da un risciò e si sono avvicinate ai banchi dei venditori dove una prima ragazzina ha attivato la cintura esplosiva. La seconda si è poi fatta saltare in aria all’arrivo dei soccorsi. Stando ai testimoni, le bambine non avrebbero tradito la minima emozione. Uno dei sopravvissuti, di nome Abubakar Musa, ha riferito di aver visto numerosi corpi, tra cui quelli di agenti di polizia di guardia ad una vicina centrale elettrica.