Il referendum, gli inciuci, il ritorno della Prima Repubblica, il suo farsi da parte dopo la sconfitta alle urne. E’ un Matteo Renzi senza filtri quello che emerge dal colloquio con il Quotidiano Nazionale. L’ex premier ha risposto al telefono, ha detto la sua su quanto accaduto e ha fatto previsioni sul futuro. Chiedendo – scrive il giornale del direttore Andrea Cangini – “di non dar conto ai lettori di questa breve ma franca chiacchierata“.
“Temo che la gente non lo abbia capito, ma con la vittoria dei No al referendum costituzionale si è concluso un ciclo” ha detto l’ex presidente del Consiglio, secondo cui “non avremo più uno che governa, ma tutti che inciuciano”. Il quadro dipinto dall’ex rottamatore è difficile: “I cittadini perderanno il potere di scegliersi i governi, le decisioni politiche più importanti verranno prese da pochi nel buio del Palazzo. Insomma – ha chiosato Matteo Renzi – è tornata la Prima repubblica. E non ne usciremo facilmente”.
Secondo il segretario del Partito democratico non c’è una reale volontà del parlamento di riformare la legge elettorale: “I parlamentari – dice – faranno melina nella speranza di arrivare a settembre in modo da incassare i vitalizi. È una vergogna, lo so, ma non mi aspetto niente di diverso”. La sua previsione è che “alle prossime elezioni, presumibilmente a giugno, si voterà con il proporzionale e con il Consultellum“. Ha svuotato l’ufficio di Palazzo Chigi per Paolo Gentiloni, che “ha le qualità, farà bene. Gli auguro in bocca al lupo”. “Non pensavo che sarebbe giunto questo momento – ha detto ancora Renzi – ma lo affronto come ho sempre vissuto: a testa alta, in maniera responsabile”, “sono il primo presidente del Consiglio dell’intera storia repubblicana che se ne va pur avendo 173 voti di maggioranza in parlamento“.