8. La Madia si è fatta bocciare il cuore della riforma sulla Pubblica Amministrazione dalla Consulta con ignominia. Per questo l’hanno confermata: quando si dice la meritocrazia.
9. Di Marco Minniti, nel governo precedente, dicevano che l’ex responsabile ai servizi fosse “un ministro in segreto” e che contasse “su alcune questioni più dei titolari di Interno, Esteri e Difesa”. Era uno dei favoriti di Renzi, che infatti lo ha piazzato all’Interno. Della serie: “Io sto a Pontassieve e fingo di essermi allontanato, ma comando più di prima”. Quando si dice la coerenza. Si citi poi qui a margine la frase di D’Alema: “Se la risposta alla vittoria dei No è Minniti all’Interno, perdiamo altri 4-5 punti”. Vamos.
10. M5S e Lega continuano a sbraitare. Fanno bene, perché tre quarti di questo governo fa schifo il giusto e alcune conferme/ promozioni sono uno sputo in faccia a chi ha votato “No”. Al tempo stesso, o sono miopi o recitano: più questo governo dura, più il malcontento sale e i loro voti crescono. Queste continue prove di forza renzine fanno male anzitutto a Renzi, perché gli elettori non lo sopportano più, percependolo sempre più come Casta. Nel frattempo il Pd gioca a logorarlo. Quindi: più questo governo dura, e secondo me un po’ dura, più noi ci sentiremo inutili ma al tempo stesso Renzi si inabisserà. Da ciò se ne evince che, verosimilmente, anche il governo Gentiloni è probabilmente un’idea di Jim Messina.