Nella giornata in cui Paolo Gentiloni ha presentato la lista dei ministri del “nuovo” governo, in prima serata su RaiUno è arrivato Carlo Conti a proporre un’altra lista molto attesa dall’Italia nazionalpopolare: quella dei big in gara al Festival di Sanremo 2017. Scorrendo i 22 nomi scelti dal sempre più potente conduttore toscano, sembra di stare sulle montagne russe: lunghi tratti noiosi e qualche discesa spericolata e divertente, che speriamo basti a salvare la settimana più strapaesana dell’anno.
Ecco i cantanti che troveremo sulla riviera ligure dal 7 all’11 febbraio, con Conti per la terza volta di seguito alla conduzione: Al Bano (Di rose e di spine), Elodie (Tutta colpa mia), Paola Turci (Fatti bella per te), Samuel (Vedrai), Fiorella Mannoia (Che sia benedetta), Nesli e Alice Paba (Do retta a te), Michele Bravi (Il diario degli errori), Fabrizio Moro (Portami via), Giusy Ferreri (Fatalmente male), Gigi D’Alessio (La prima stella), Raige e Giulia Luzi (Togliamoci la voglia), Ron (L’ottava meraviglia), Ermal Meta (Vietato Morire), Michele Zarrillo (Mani nelle mani), Lodovica Comello (Il cielo non mi basta), Sergio Sylvestre (Con te), Clementino (Ragazzi fuori), Alessio Bernabei (Nel mezzo di un applauso), Chiara Galiazzo (Nessun posto è casa mia), Francesco Gabbani (Occidentali’s Karma), Bianca Atzei (Ora esisti solo tu) e Marco Masini (Spostato di un secondo).
Un pot-pourri molto contiano, che prova ad accontentare tutti e ovviamente scontenta tanti. Solita attenzione al mondo dei talent, che il conduttore fiorentino non ha mai considerato il male assoluto: da Amici arrivano Elodie, Sergio Sylvestre e Alessio Bernabei (al suo terzo Festival consecutivo); da X Factor tocca a due ormai veterane come Giusy Ferreri e Chiara Galiazzo e a Michele Bravi (finalmente pronto a misurarsi con la musica che conta dopo le tante speranze che aveva acceso ai tempi della vittoria del talent di Sky); e c’è gloria persino per The Voice, il talent di RaiDue che ha chiuso i battenti la scorsa stagione e che sarà rappresentato proprio dall’ultima vincitrice, Alice Paba, che sarà in gara al fianco di Nesli. Strizza l’occhio ai giovani e ai social network anche la scelta di Lodovica Comello, ormai lanciatissima conduttrice sulle reti Sky, mentre la quota rap è garantita da Clementino e Raige (in coppia con Giulia Luzi).
Dallo scorso Sanremo Giovani arrivano Francesco Gabbani (vincitore nel 2016 con Amen) e Ermal Meta, finalmente sul palco che gli spetta di diritto, visto che scrive da anni splendidi brani per i cantanti più famosi d’Italia. Torna a Sanremo anche Fabrizio Moro, che proprio all’Ariston era esploso con “Pensa” e che adesso è anche “professore” nella scuola defilippiana di Amici, così come torna Marco Masini, contiano di stretta osservanza.
Tra i veterani, sbarcano a Sanremo l’inossidabile Al Bano, Michele Zarrillo, Ron e Gigi D’Alessio, anche se il ritorno più clamoroso è quello di Fiorella Mannoia, che si rimette in gioco a trenta anni da Quello che le donne non dicono. Da tenere d’occhio Paola Turci e Samuel (ex frontman dei Subsonica), in quota “bei nomi da cui ci si aspetta molto”. Chiude la lista dei 22 “big”, la “rieccola” della musica italiana, quella Bianca Atzei che ci riprova ancora una volta, ballando pericolosamente sull’orlo dell’accanimento terapeutico.
Ma la serata di ieri aveva come scopo principale quello di scegliere anche gli otto cantanti di Sanremo Giovani, selezionati dalla giuria composta da Massimo Ranieri, Andrea Delogu, Anna Foglietta, Fabio Canino e Amadeus. Eliminati a sorpresa i La Rua, band nata ad Amici e sicuramente meritevole di arrivare all’Ariston molto più di molti altri colleghi (anche tra i big). Una eliminazione che ha avuto larga eco sui social, soprattutto perché i La Rua sono stati battuti nella loro “batteria” dai colleghi di talent Chiara Grispo e Lele. Ai sei scelti dalla giuria (Lele, Marianne Mirage, Francesco Guasti, Maldestro, Tommaso Pini, Leonardo Lamacchia), si aggiungo Valeria Farinacci e Braschi, selezionati da Area Sanremo. La volata lunga verso Sanremo 2017 è cominciata. E a febbraio le canzonette diventeranno una cosa maledettamente seria, innescando una settimana di psicodrammi e polemiche che, ammettiamolo, divertono anzicheno.