Giulia Spizzichino, morta nella notte a 90 anni, è stata testimone della Shoah ed è stata colei che ha permesso l’estradizione in Italia di Erich Priebke. La donna perse gran parte della sua famiglia nell’eccidio delle Fosse Ardeatine. A dare notizia della sua scomparsa è l’ufficio stampa della Comunità Ebraica di Roma. “Ci ha lasciati Giulia Spizzichino. Aveva da poco festeggiato il suo compleanno. Diamo onore ad un eroina della nostra Comunità. La sua tenacia ha consentito al nostro Paese di processare Priebke, che andò a scovarlo personalmente a Bariloche, in Argentina”, ha commentato l’ex presidente della comunità ebraica Riccardo Pacifici.
Spizzichino fu cacciata a undici anni dalla scuola per le leggi razziali imposte dal regime mussoliniano e i suoi parenti vennero catturati dai nazisti nella retata del 21 marzo 1944 dopo la delazione di un fascista. Si salvò miracolosamente insieme alla madre perché in quel momento non si trovava insieme al resto della famiglia. La sua storia è raccontata nel libro “La farfalla impazzita – Dalle Fosse Ardeatine al processo Priebke“, curato da Roberto Riccardi, per raccontare gli avvenimenti della sua vita. Fu lei che nel 1994 si recò personalmente in Argentina per far estradare il “boia nazista” e capitano delle SS Priebke dove, fino ad allora, aveva vissuto senza mai affrontare la giustizia.
“Il compito delle Istituzioni è quello di impegnarsi costantemente per formare una nuova generazione di testimoni capaci di guardare al futuro con la consapevolezza di quello che è stato”, ha dichiarato in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Sulla morte della donna è intervenuto con una nota anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Ho appreso con profonda commozione la notizia della scomparsa di Giulia Spizzichino. Nel ricordo di questa donna coraggiosa, porgo alla famiglia e alla comunità ebraica della Capitale profondi sentimenti di cordoglio e vicinanza”.
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