Gli attori, che meraviglia! Sono fragili, insicuri, coraggiosi, duri e malleabili, argilla e diamante. Sono persona e maschera, che poi è la stessa cosa, come diceva Wilde: “Datemi una maschera e vi dirò chi sono”. Conosco Severino Saltarelli grazie al mio amico pianista Nicola Gelo. Nicola ogni tanto si reca in pellegrinaggio a Pavia dove vive Severino per catturare la sua voce, una voce in grado di avvolgere le parole e di “scarnificarle” fino alla nudità intima del senso.
Mi sono subito innamorato di Severino, un colpo di fulmine artistico, non solo la sua voce, ma anche il volto intenso, profondo, un volto che sa anche ribaltarsi di colpo in un sorriso metamorfico che irride le tenebre con un guizzo clownesco. Ho avuto l’onore di girare due cortometraggi con questo magnifico attore, uno è già stato postato, Sonetti dal sottosuolo, e l’altro è appunto questo: La voce recitante. Che dire? Buona visione.
E aggiungo: registi di tutto il mondo, non fatevi scappare questo cavallo di razza. Si chiama Severino Saltarelli, ed è un grande attore. E come tutti i grandi è umile, mi ha detto: “O fai questo mestiere con energia o sei nullità”. Io sento solo energia quando lo vedo in azione.
AFORISMA DEL GIORNO:
Se accarezzi un’idea assicurati che sia maggiorenne.