Politica

Migranti, intesa Anci-Viminale per la distribuzione: “2,5 ogni 1.000 abitanti e incentivi per i Comuni che aderiscono”

Accordo raggiunto dopo mesi di confronto tra l'Associazione nazionale dei comuni e il neoministro dell'Interno Marco Minniti. Occorre evitare una "distribuzione non equilibrata sul territorio - ha spiegato il presidente dei sindaci Antonio Decaro - per evitare paura e atteggiamenti xenofobi". Ma l'adesione sarà su base volontaria, con la promessa che i centri che aderiranno saranno "salvaguardati da ulteriori invii"

Passato il referendum costituzionale, arriva l’accordo per la distribuzione dei migranti sul territorio nazionale. Che sarà su base volontaria. I Comuni che aderiranno avranno incentivi economici con la promessa che quelli che aderiranno saranno “salvaguardati da ulteriori invii“. Sono i punti salienti dell’intesa raggiunta dopo mesi di confronto tra l’Anci e il neoministro dell’Interno Marco Minniti. “Il piano – ha spiegato il sindaco di Bari e presidente dell’Associazione nazionale comuni Antonio Decaro – prevede un riparto equo e che i Comuni che vorranno aderire su base volontaria allo Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ndr) avranno la garanzia di una sorta di clausola di salvaguardia. Parliamo di circa 2,5 migranti ogni mille abitanti con una perequazione per Comuni più piccoli, capoluoghi di città metropolitane” e le zone terremotate.

“Faremo un passaggio alla Conferenza Stato-Regioni e l’accordo diventerà operativo – ha proseguito Decaro – l’attuazione sarà graduale, passando anche per incontri con i territori”. “I sindaci non saranno più bypassati dalle prefetture. Il problema che abbiamo avuto è stato quello della distribuzione non equilibrata sul territorio: ci sono stati comuni con 3.200 abitanti e 1.200 migranti che hanno trovato collocazione in una caserma. E’ chiaro che in quel caso possono creare paura e atteggiamenti xenofobi“, ha proseguito il presidente dell’Anci. “Il nostro intento è di allargare lo Sprar su base volontaria. Se i comuni aderiscono al sistema Sprar le prefetture non potranno mandare un numero di migranti superiore a quello previsto da questo sistema. I comuni hanno la possibilità di aderire ottenendo incentivi economici e clausola di salvaguardia. Oggi abbiamo chiesto inoltre che anche la prima accoglienza sia fatta con lo stesso criterio”.

Al Tavolo di coordinamento nazionale, oltre ai rappresentanti dei Comuni, erano presenti esponenti delle Province, delle Regioni, dell’Unhcr (Alto Commissariato Onu per i rifugiati), dell’Oim (Organizzazione internazionale delle migrazioni) e delle organizzazioni non governative. Nelle intenzioni dei contraenti, il Piano si fonda su alcuni principi: la proporzionalità dell’accoglienza dei migranti rispetto alla popolazione residente e il coinvolgimento dei prefetti e delle istituzioni locali affinché i territori che accolgono siano esclusi da gare finalizzate ad acquisire strutture: i Comuni che aderiscono alla rete Sprar saranno, come da direttiva del Viminale emanata a ottobre, salvaguardati da ulteriori invii.

E oggi è arrivata ai sindaci anche una lettera inviata da Papa Francesco, all’indomani della due giorni di summit dei primi cittadini di tutto il mondo sull’immigrazione, organizzata in Vaticano dalla Pontificia Accademia delle Scienze il 9 e 10 dicembre. “Le esprimo la mia ammirazione e la mia gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati. La mia porta sarà sempre aperta per lei e per questa nuova rete” di sindaci, scrive tra l’altro il Pontefice. Il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci e sindaco di Catania, Enzo Bianco, si è detto “emozionato” per la missiva.