Ottanta domande e nemmeno un errore per quasi duecento candidati. Un’anomalia troppo evidente che ha spinto il capo della Polizia Franco Gabrielli ad annullare il concorso per 559 allievi agenti della Polizia di Stato che adesso è da rifare. Con un provvedimento firmato dal suo capo segreteria, Gabrielli ha infatti invalidato le prove scritte che si sono tenute il 4, 5 e 6 maggio scorsi. Non solo, perché nelle prossime ore scatterà anche “l’avvicendamento” del personale dell’ufficio del Dipartimento che si occupa dei concorsi. E intanto la magistratura ha aperto un’indagine. Già nei mesi scorsi, diversi candidati che hanno partecipato alla prova – riservata ai Vfp, i volontari in forma breve, vale a dire i militari distaccati nelle forze di polizia – hanno aperto delle pagine Facebook per promuovere un ricorso collettivo.
I sospetti sono concentrati sulla prima prova del concorso, quella riservata ai quiz di cultura generale. Quasi duecento candidati hanno infatti ottenuto il punteggio massimo, non sbagliando neanche una delle ottanta risposte, mentre altri 140 circa hanno fatto un solo errore e un centinaio ne ha commessi due. Tra coloro che hanno risposto in maniera corretta a tutte le domande, inoltre, quasi tutti risultano residenti in Campania: e la società che ha vinto l’appalto del ministero dell’Interno per la somministrazione delle domande – dunque il soggetto che materialmente ha predisposto i quiz – ha sede legale in provincia di Caserta.
Quanto basta per far scattare i controlli da parte del Dipartimento. Gabrielli ha infatti nominato una commissione di verifica sull’andamento del concorso affinché venissero effettuati i “dovuti accertamenti” in base ai quali, qualora fossero state riscontrare “irregolarità“, sarebbero stati “adottati i provvedimenti del caso”. Le verifiche interne e l’inchiesta della procura hanno probabilmente riscontrato queste irregolarità visto che ieri il capo della segreteria del Dipartimento Enzo Calabria ha inviato la circolare con il quale comunica la decisione di Gabrielli di annullare il concorso.
“A seguito delle indagini da parte dell’autorità giudiziaria che evidenziano la concreta possibilità che la prova scritta del concorso in oggetto sia stata inficiata da circostanze tali da non garantire la regolarità degli esami – scrive Calabria – il signor capo della Polizia, Direttore generale della pubblica sicurezza, al fine di salvaguardare gli interessi pubblici volti a garantire l’imparzialità delle operazioni di selezione, si è determinato a revocare il decreto di nomina della commissione esaminatrice del concorso e le operazioni della prova scritta e i relativi esiti”. Nelle prossime ore inoltre, molto probabilmente salteranno diverse poltrone all’ufficio concorsi, composto da alcune decine di persone e attualmente guidato dal vice prefetto Giancarlo Dionisi. “Con determinazioni in corso – si legge infatti nella circolare – si procederà ad un avvicendamento del personale dell’Ufficio attività concorsuali”.
Ma che fine fa il concorso? Con un ulteriore provvedimento di Gabrielli, verrà nominata una nuova commissione esaminatrice cui spetterà “ripetere la prova scritta e gli altri successivi adempimenti per la conclusione del concorso”. Prova alla quale potranno partecipare “esclusivamente i candidati presenti alle prove effettuate nei giorni 4, 5 e 6 maggio 2016”. “Saranno adottate stringenti misure di carattere organizzativo al fine di contrarre al massimo i tempi di svolgimento del concorso in argomento e dei concorsi successivi – conclude la circolare – per velocizzare l’immissione sul territorio di nuove risorse umane”.