NAPLES ’44 di Francesco Patierno. Voce narrante Adriano Giannini. Documentario (Italia, 2016) Durata: 82’ Voto 3/5 (DT)
Sbarcato a Salerno e poi entrato a Napoli nel 1943 con la Quinta Armata statunitense, il giovane ufficiale inglese Norman Lewis viene adibito a funzioni di polizia. Invece di diventare uno spocchioso baronetto che osserva dall’alto in basso la città partenopea, si fa travolgere da essa, la respira, la mastica, la vive. La devastazione spesso dimenticata, le mine vigliacche che esplodono lasciate dai nazisti, l’epidemia di tifo, la fame e la sete, ma anche l’idolatria dei santi, le 42mila prostitute, l’avvocato Lattarullo che per campare s’improvvisa “zio di Roma” ai funerali di sconosciuti, le liti e la comunicazione “cantata” in strada. Il caleidoscopico milieu napoletano incanta Lewis e diventerà poi libro in forma di raccolta di appunti (in Italia edito da Adelphi), qui invece curioso oggetto filmico dove la voce narrante (nella versione inglese è di Benedict Cumberbatch) tesse il filo del ricordo su immagini d’epoca e di film del dopoguerra. Lo sguardo registico non è mai accondiscendente o nostalgico, cartolinesco o banale, bensì denso e partecipato, pieno d’amore e meraviglia che nemmeno il sindaco De Magistris. Davvero un ritratto da ricordare e gustare come una parca ma dignitosa pietanza d’altri tempi. Corsa alla ricerca degli spezzoni di film celebri. Noi abbiamo intravisto: Le quattro giornate di Napoli, Paisà, Napoli Milionaria, e Chi si ferma è perduto. Voi?