La decima edizione di X Factor, il talent show di Sky condotto da Alessandro Cattelan, è stata vinta dai Soul System, che hanno battuto allo scontro finale Gaia (team Fedez). Torna a vincere un gruppo, dunque, dopo che nel 2008 la prima edizione di X Factor (all’epoca su RaiDue) era stata vinta dagli Aram Quartet (spariti), battendo in finale Giusy Ferreri (ancora gagliarda e forte sulla cresta dell’onda).
Ma il trionfo dei Soul System ha tutto quello che serve perché somigli a una efficace favola televisiva. Il giudice dei gruppi, Alvaro Soler da Barcellona, non li aveva scelti per i live, preferendo strizzare l’occhio ai ragazzini con i Jarvis. Una boyband con tanto di frontman decolorato e ciuffomunito, che poco prima dell’esordio del programma ha detto “no, grazie” con una scusa ridicola e ha sprecato l’occasione più grande (e probabilmente l’unica) di sfondare nel mondo della musica. Colto di sorpresa dal forfait, Soler è stato costretto a ripescare i Soul System, che sin dalla prima puntata dei live hanno dimostrato di essere di gran lunga superiori rispetto agli altri concorrenti di questa edizione. Ha vinto Alvaro Soler, dunque? Nossignore. Ha vinto un gruppo, nonostante Alvaro Soler.
Nella finale del Forum di Assago di giovedì sera, la prima a lasciare la gara è stata, a sorpresa, Roshelle. Molto apprezzata artisticamente dal suo mentore Fedez, Roshelle era tra i favoriti per la vittoria finale ma forse ha pagato la prova non indimenticabile nel “duetto” (anche se tecnicamente non era proprio tale) con i Clean Bandit. I Soul System hanno duettato con Baby K e Giusy Ferreri in una versione orribile di Roma-Bangkok; Gaia ha cantato I will pray con Giorgia e Eva (team Agnelli, piazzatasi al terzo posto) ha duettato con Carmen Consoli ne L’ultimo bacio.
Ma la protagonista della finale, forse la più noiosa da quando X Factor è approdato a Sky, è stata suo malgrado Arisa, fischiata inspiegabilmente da una parte del pubblico ogni volta che provava a esprimere un’opinione, anche innocua e neutra. Un comportamento vergognoso nei confronti di una delle voci più cristalline della musica leggera italiana, che forse paga anche il modo in cui è stata dipinta durante questa edizione di X Factor.
Gli ospiti della finalissima sono stati i One Republic (che prima hanno cantato in apertura con i finalisti e poi hanno presentato il loro ultimo singolo) e Luciano Ligabue, mentre i giudici, come succede a ogni finale, non sono stati quasi mai al centro della serata (Arisa a parte, appunto). Lo scorso anno la giuria si era anche esibita sul palco del Forum, cosa che quest’anno non è avvenuta.
Alessandro Cattelan ha guidato il translatico con la consueta maestria, nonostante non fosse al massimo della forma fisica, e chissà se il prossimo anno sarà ancora lì a condurre l’undicesima edizione, visto che le sirene di mamma Rai si fanno sempre più insistenti. Per il momento si prepara alla nuova edizione di EPCC, quest’anno in versione quotidiana dal lunedì al venerdì.
Va in archivio, dunque, l’edizione più vista nella storia di X Factor made in Sky. E paradossalmente finisce con una finale decisamente più low profile rispetto al passato. La prossima edizione potrebbe di nuovo vedere un giro di valzer al tavolo della giuria. Fedez dovrebbe restare, Alvaro Soler no. A meno che, malauguratamente, la vittoria dei Soul System non lo convinca a prolungare. Ma la sua performance da giudice è stata evanescente, senza guizzi, piatta. Esattamente in linea con il personaggio, dunque. Agnelli non ha ancora sciolto la riserva, ma va promosso senza se e senza ma, visto che si è dimostrato televisivamente efficace nonostante i dubbi di molti (anche nostri) ala vigilia. Su Arisa aleggia un enorme punto interrogativo, anche perché il suo rapporto con il pubblico del programma è stato molto difficile. Dovessimo scegliere noi, non avremmo alcun dubbio: la cantante lucana è stata un elemento di genuina imprevedibilità, di sana follia, contribuendo anche a divertire tra gli altri giudici che a volte rischiavano di prendersi troppo sul serio.