L'artista di origini kosovare ma albanese di passaporto, rappa su un inno, non si sa quanto ironico, alla figura del nostro ex presidente del consiglio, al suo successo economico e politico, alla sua “statura” di uomo vincente
Uno pensa al culo della Kardashian e magari non se lo ricorda più, ma c’è stato il caso, neanche troppo remoto, che a sfidare Donald Trump alle ultime elezioni per la presidenza degli Stati Uniti fosse Kanye West. Una sfida che, visti gli esiti, avrebbe magari potuto dare qualche chance ai democratici, ma soprattutto una sfida che, non ci sono dubbi a riguardo, avrebbe offerto dei momenti leggendari, di quelli che uno poi se li ricorda in vecchiaia e tende a immalinconirsi per i bei tempi andati che non ritornano mai più.
Kanye West presidente, ci pensate? Il fatto è che nella poetica rap, almeno in quella degenerata degli ultimi anni, l’idea di puntare non più e non tanto a una emancipazione culturale, come agli inizi dell’epopea hip-hop, o a una emancipazione economica e di status quo, leggi alla voce bling-bling, è stata sostituita da un’idea di potere molto più concreta e seria. Quindi da una parte ci sono gli imprenditori dello show business, come Jay-Z, e chi, come Kanye West, appunto, ha puntato alla Casa Bianca, prima di perdersi definitivamente nel proprio ego, nelle curve della sua signora e nei deliri che il troppo lavoro sembra avergli regalato.
La faccenda, però, non è circoscrivibile solo al mondo americano. Prova ne è un brano che proprio in queste ore sta cominciando a girare viralmente in rete. Un brano di un artista che arriva dall’altra perte dell’Adriatico, dai Balcani, e il cui titolo dice tutto quel che c’è da dire: Berlusconi. La canzone è di Ghetto Geasy, artista di origini kosovare ma albanese di passaporto, classe 1982. Un inno, non si sa quanto ironico, alla figura del nostro ex presidente del consiglio, al suo successo economico e politico, alla sua “statura” di uomo vincente.
Bling-bling, per certi versi, ma con una spruzzata consistente di politica e di non-sense. Perché, e qui siamo davvero nel campo del paranormale, Ghetto Geasy, che nei Balcani viene anche considerato una sorta di Eminim locale (lo so che il riferimento a Eminem è vintage, ma anche quello a Berlusconi, e mi piaceva l’idea di andare a pescare chi era all’apice proprio mentre il nostro impazzava a Palazzo Chigi come nella taverna con statuetta di Priapo di Arcore). Andatevi a cercare i suoi video tamarri su Youtube, e vi accorgerete non tanto della sua arte (purtroppo se non conoscete il kosovaro i testi vi resteranno misteriosi), quanto le decine di milioni di visualizzazioni che li caratterizzano.
Berlusconi, per dire, messo online il 13 dicembre, in soli tre giorni ha superato il milione e duecentomila visualizzazioni, mica bruscolini. Musicalmente il nostro non è troppo lontano da quel rap misto a EDM che tanto va di moda anche da queste parti, roba che chi ama la musica dovrebbe rifuggere come lo scolo, ma una visione del video, magari col mute, ve la consigliamo caldamente. Sembra che la canzone sia una sorta di attacco al governo albanese, fatto usando proprio Berlusconi come pietra di paragone, vai a capire se pietra di paragone in positivo o in negativo. In attesa che Kanye West esca dall’ospedale in cui è ricoverato per troppo stress da lavoro e cominci a lavorare alla prossima campagna elettorale per le presidenziali americane, teniamo d’occhio Ghetto Geasy, visto mai che al prossimo meeting dei governi del mediterraneo oltre a Gentiloni non ci sia anche un tizio tutto tatuato convinto che Berlusconi sia un ottimo esempio da seguire.