Ciao amore mio,
sono la tua mamma e oggi compio 35 anni. Quante cose ho vissuto in tutto questo tempo! Vorrei poterti raccontare ogni singolo momento, trasferirti ogni sensazione così che tu possa capire fino in fondo quanta bellezza c’è nella vita. In ogni aspetto di essa. In questa giornata speciale, che segna un passaggio fondamentale della mia esistenza, vorrei parlarti di me e di quello che succede a volte nella vita di una donna che decide di diventare madre. Ma prima di tutto, vorrei che capissi quanto si impara dalla sofferenza e quanto sia importante viverla fino in fondo per poi riemergere come Venere dalle acque: belle e splendenti di nuova luce.
Sono sei mesi che ti custodisco dentro di me, sei mesi che i nostri cuori battono all’unisono, ma devo confessarti che all’inizio non è stato facile. Ero spaventata, anzi, terrorizzata e credimi, non è semplice provare certe sensazioni in un mondo che, quando si parla di maternità, pretende che tu sia automaticamente felice! Io non ero felice. Mi sentivo confusa, depressa, la mia mente era uno tsunami di pensieri negativi e ovunque mi girassi c’erano sorrisini e facce trasognate che davano per scontata una gioia che in me non c’era. Questo mi faceva sentire terribilmente in colpa: nei confronti di tutte quelle donne che cercano disperatamente di essere madri, nei confronti del tuo papà costretto a contenere una gioia infinita per non farmi star male, nei confronti della tua anima innocente che non aveva chiesto di venire al mondo, ma che tanto avevo voluto. La mia vita, per la prima volta, era fuori controllo e io non sapevo se mai sarei riuscita a rimanere a galla in mezzo a quel maremoto.
Chissà se da lì riuscivi a sentire il mio malessere e se così è stato ti chiedo scusa, piccola mia, ma come ti dicevo prima, è importante che tu sappia che non c’è nulla di sbagliato nella sofferenza, nel mostrare le proprie debolezze, nell’essere umani fino in fondo. Ciò che conta è non darsi mai per vinti, non smettere mai di cercare la felicità, anche quando sembra essere lontanissima. Fa’ in modo di circondarti sempre di persone speciali, di anime belle che possano a loro volta arricchire la tua anima. A me è servito molto.
Sono passati sei mesi, la paura non è svanita eppure tutto è cambiato: ora ti sento dentro di me, sento la tua danza leggera (quando non ti metti a fare karate!), percepisco tutta la tua voglia di vivere e questo è il miracolo più incredibile al quale un essere umano possa assistere ed è un dono prezioso per il quale sarò eternamente grata.
Aspetto di vedere il tuo sorriso e di sfiorare la tua pelle profumata. Ti anticipo che l’uscita sarà un po’ turbolenta quindi vediamo di venirci incontro e di limitare al massimo il dolore. Lo dico per entrambe.
Nel frattempo vado a spegnere le mie 35 candeline e a mangiare tante di quelle cose che ci piacciono tanto.
A presto, piccola mia.