Lo storico giornale di strada fondato dalle persone senza dimora di Bologna finisce nel mirino della consigliera comunale grillina ma l'assessore al Welfare di Palazzo D’Accursio replica: "Una posizione che non riesco a condividere"
“La dico come l’ho sempre pensata: favorisce l’accattonaggio, mandare la gente ad elemosinare per la strada è proprio brutta come immagine”: queste le parole di Dora Palumbo, consigliera comunale grillina, a proposito di Piazza Grande. La diffusione dello storico giornale di strada fondato dalle persone senza dimora di Bologna finisce così nel mirino del M5S.
A difendere l’associazione e i diffusori del giornale è l’assessore al Welfare di Palazzo D’Accursio, Luca Rizzo Nervo: “Sento raramente dire la stessa cosa a fronte del fatto che anche importanti quotidiani cittadini svolgono lo stesso servizio di vendita a tutti i semafori. Non entro nel merito di una cosa che è diversa, ma sinceramente non riesco a condividere” la posizione di Palumbo. Secondo l’assessore quella di Piazza Grande “non è una modalità che favorisce l’accattonaggio ma anzi lo contrasta“.
Ampliando il ragionamento, Rizzo Nervo sottolinea poi che Piazza Grande è anche una delle cooperative che in città fanno parte di quel “sistema integrato che vede pubblico e privato collaborare nella gestione dei servizi sociali, che in questa regione esiste da 25 anni” e che sul piano del welfare nazionale “ha dato e continua a dare buona prova di sé“. Guardando da vicino questa realtà, dice ancora l’assessore,”scopriremmo una platea di ottimi professionisti che fanno quotidianamente innovazione sociale e stimolano la coprogettazione per fare di più e meglio”. Un’esperienza che “ha tenuto Bologna lontanissima da casi cronaca che hanno caratterizzato il rapporto tra accoglienza e cooperazione sociale in altre zone del Paese”.