Come tutti gli anni a dicembre abbondano le previsioni per il prossimo anno. E quelle del 2017 sono principalmente negative. Anche sui siti delle fakenews hanno iniziato a comparire articoli catastrofisti sul prossimo anno. Uno dei motivi di tanto pessimismo è l’interesse che i lettori mostrano nei confronti delle ‘cattive notizie’. In altre parole, la negatività paga. Ormai chi vende pubblicità si orienta sempre di più verso le ‘brutte notizie’ anche se spesso si finisce per abbinare prodotti o servizi di alto consumo con informazioni catastrofiche.
Anche in finanza succede la stessa cosa. Nonostante gli indici di borsa continuino a salire ed a rompere barriere considerate solo un anno fa irraggiungibili, il pessimismo caratterizza l’informazione finanziaria.
Certo la domanda “che succederà nel 2017?” ha il suo fascino in un’industria che poggia in gran parte sulle aspettative di mercato e sulle previsioni economiche. A volte più importanti dei fatti sono proprio questi due indicatori. Ce ne siamo accorti la notte della Brexit quando improvvisamente i mercati si sono trovati di fronte ad una realtà che per settimane tutti avevano previsto non si sarebbe mai verificata.
Questa settimana Bloomberg, tra i più autorevoli giornali finanziari, ha pubblicato la “guida pessimistica del 2017.” Già il titolo ci dice che il futuro non è roseo. Tuttavia, leggendola ci si domanda se il titolo sia giusto, dal momento che gran parte delle previsioni non sembrano essere così negative.
In fondo c’è bisogno di un cambiamento, lo si percepisce nell’aria, ma le istituzioni e l’establishment, incluse pubblicazioni come Bloomberg, hanno paura che questo avvenga senza il loro beneplacito, ed ecco perché per il 2017 vi associano scenari catastrofici. Eppure, nel 2016 i mercati non si sono fatti prendere dal panico, Brexit, l’elezione di Trump e la sconfitta del No nel referendum italiano non hanno prodotto il crollo che molti avevano predetto alla fine del 2016. Vale la pena analizzare i motivi del pessimismo degli analisti per capire se il 2017 davvero sarà un anno simile al 2007, preludio del crollo della Lehman Brothers avvenuto nel 2008, o se invece sarà un anno di ripresa economica e maggiore stabilità politica.
L’insediamento di Trump alla Casa Bianca, secondo Bloomberg, produrrà un’ondata di proteste negli Stati Uniti. Gruppi come Occupy Wall Street, Black Lives Matters scenderanno in piazza. E’ possibile. Ma è anche vero che quando questi gruppi hanno manifestato il proprio malcontento pubblicamente la protesta ha solo eccitato i social media e la stampa tradizionale senza produrre alcun cambiamento perché si è presto sgonfiata come una bolla di sapone. Se Trump annuncia uno stimolo fiscale, come ci si aspetta, la nazione gli aprirà le braccia a prescindere da cosa faranno i gruppi di protesta.
Sul fronte politico all’interno del partito repubblicano l’opposizione a Trump, sempre secondo Bloomberg, riprenderà e questo creerà grosse difficoltà nella gestione delle riforme. Anche questa previsione è possibile, ma anche altamente improbabile. Ci sono questioni troppo importanti in ballo negli Stati Uniti per creare uno stallo, ad esempio il cambio della guardia alla Corte Suprema. E’ più probabile che durante il 2017 il partito faccia buon viso a cattiva sorte, i lunghi coltelli verranno fuori se nelle elezioni del 2018, le mid-term election, i Repubblicani perderanno il controllo del Senato.
In politica internazionale secondo Bloomberg le opzioni sono due: o la Germania risponde all’isolazionismo di Trump ed alle politiche aggressive di Putin con un potenziamento militare europeo, oppure accetta una nuova Yalta, e cioè una spartizione del mondo dove l’Europa dell’est, ad esempio Ucraina e Bielorussia, ed alcune regioni del Medio Oriente come la Siria finirebbero nella sfera d’influenza della Russia. Se così fosse Putin smetterebbe di interferire negli affari degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. Di certo questa seconda opzione sembra quella più probabile. Ma è davvero tanto negativa? Specialmente rispetto all’anarchia che regna in Siria ed Iraq al momento, all’esodo dei profughi in Europa, alle tensioni politiche e militari in Ucraina e Bielorussia.
Poi c’è la Cina. E qui Bloomberg sostiene che ci sarà una guerra economica che farà precipitare l’economia cinese in una profonda depressione. Davvero? Sicuramente l’imposizione di tariffe elevate da parte degli Stati Uniti danneggerebbero l’economia cinese, ma tra le vittime ci saranno anche le grandi corporation americane, ad esempio la Apple. E’ più probabile che la guerra tra Cina e Trump diventi un conflitto propagandistico, dove ci si insulta e ci si minaccia a vicenda senza però mai prendere decisioni serie. Ed anche questo scenario non è poi così negativo.
I veri problemi nel 2017 potrebbero invece nascere nel vecchio continente. E qui Bloomberg canta all’unisono con tutti gli altri catastrofisti: una vittoria di Marine le Pen e di Beppe Grillo rispettivamente in Francia ed in Italia avrebbe la forza di rompere l’Unione europea e porre fine all’euro. Anche questa previsione è possibile ma poco probabile. L’Unione Europea prima di dissolversi potrebbe trovare una via d’uscita, far marcia indietro e tornare all’assetto del marcato comune. La Bce potrebbe produrre un piano d’azione per l’uscita dall’euro prevenendo scene di panico sui mercati.
L’unico imprevedibile disastro finanziario non considerato da Bloomberg è un crollo di Wall Street a seguito dello scoppio della bolla finanziaria che l’elezione di Trump sta gonfiando a dismisura. Un evento altamente possibile dal momento che le quotazioni non riflettono più la salute economica delle imprese.
Una cosa è certa: il 2017 non sarà un anno tranquillo. Non ci rimane che stare a vedere!
Loretta Napoleoni
Economista
Economia Occulta - 18 Dicembre 2016
2017, la ‘Guida pessimistica’ di Bloomberg non è poi così negativa
Come tutti gli anni a dicembre abbondano le previsioni per il prossimo anno. E quelle del 2017 sono principalmente negative. Anche sui siti delle fakenews hanno iniziato a comparire articoli catastrofisti sul prossimo anno. Uno dei motivi di tanto pessimismo è l’interesse che i lettori mostrano nei confronti delle ‘cattive notizie’. In altre parole, la negatività paga. Ormai chi vende pubblicità si orienta sempre di più verso le ‘brutte notizie’ anche se spesso si finisce per abbinare prodotti o servizi di alto consumo con informazioni catastrofiche.
Anche in finanza succede la stessa cosa. Nonostante gli indici di borsa continuino a salire ed a rompere barriere considerate solo un anno fa irraggiungibili, il pessimismo caratterizza l’informazione finanziaria.
Certo la domanda “che succederà nel 2017?” ha il suo fascino in un’industria che poggia in gran parte sulle aspettative di mercato e sulle previsioni economiche. A volte più importanti dei fatti sono proprio questi due indicatori. Ce ne siamo accorti la notte della Brexit quando improvvisamente i mercati si sono trovati di fronte ad una realtà che per settimane tutti avevano previsto non si sarebbe mai verificata.
Questa settimana Bloomberg, tra i più autorevoli giornali finanziari, ha pubblicato la “guida pessimistica del 2017.” Già il titolo ci dice che il futuro non è roseo. Tuttavia, leggendola ci si domanda se il titolo sia giusto, dal momento che gran parte delle previsioni non sembrano essere così negative.
In fondo c’è bisogno di un cambiamento, lo si percepisce nell’aria, ma le istituzioni e l’establishment, incluse pubblicazioni come Bloomberg, hanno paura che questo avvenga senza il loro beneplacito, ed ecco perché per il 2017 vi associano scenari catastrofici. Eppure, nel 2016 i mercati non si sono fatti prendere dal panico, Brexit, l’elezione di Trump e la sconfitta del No nel referendum italiano non hanno prodotto il crollo che molti avevano predetto alla fine del 2016. Vale la pena analizzare i motivi del pessimismo degli analisti per capire se il 2017 davvero sarà un anno simile al 2007, preludio del crollo della Lehman Brothers avvenuto nel 2008, o se invece sarà un anno di ripresa economica e maggiore stabilità politica.
L’insediamento di Trump alla Casa Bianca, secondo Bloomberg, produrrà un’ondata di proteste negli Stati Uniti. Gruppi come Occupy Wall Street, Black Lives Matters scenderanno in piazza. E’ possibile. Ma è anche vero che quando questi gruppi hanno manifestato il proprio malcontento pubblicamente la protesta ha solo eccitato i social media e la stampa tradizionale senza produrre alcun cambiamento perché si è presto sgonfiata come una bolla di sapone. Se Trump annuncia uno stimolo fiscale, come ci si aspetta, la nazione gli aprirà le braccia a prescindere da cosa faranno i gruppi di protesta.
Sul fronte politico all’interno del partito repubblicano l’opposizione a Trump, sempre secondo Bloomberg, riprenderà e questo creerà grosse difficoltà nella gestione delle riforme. Anche questa previsione è possibile, ma anche altamente improbabile. Ci sono questioni troppo importanti in ballo negli Stati Uniti per creare uno stallo, ad esempio il cambio della guardia alla Corte Suprema. E’ più probabile che durante il 2017 il partito faccia buon viso a cattiva sorte, i lunghi coltelli verranno fuori se nelle elezioni del 2018, le mid-term election, i Repubblicani perderanno il controllo del Senato.
In politica internazionale secondo Bloomberg le opzioni sono due: o la Germania risponde all’isolazionismo di Trump ed alle politiche aggressive di Putin con un potenziamento militare europeo, oppure accetta una nuova Yalta, e cioè una spartizione del mondo dove l’Europa dell’est, ad esempio Ucraina e Bielorussia, ed alcune regioni del Medio Oriente come la Siria finirebbero nella sfera d’influenza della Russia. Se così fosse Putin smetterebbe di interferire negli affari degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. Di certo questa seconda opzione sembra quella più probabile. Ma è davvero tanto negativa? Specialmente rispetto all’anarchia che regna in Siria ed Iraq al momento, all’esodo dei profughi in Europa, alle tensioni politiche e militari in Ucraina e Bielorussia.
Poi c’è la Cina. E qui Bloomberg sostiene che ci sarà una guerra economica che farà precipitare l’economia cinese in una profonda depressione. Davvero? Sicuramente l’imposizione di tariffe elevate da parte degli Stati Uniti danneggerebbero l’economia cinese, ma tra le vittime ci saranno anche le grandi corporation americane, ad esempio la Apple. E’ più probabile che la guerra tra Cina e Trump diventi un conflitto propagandistico, dove ci si insulta e ci si minaccia a vicenda senza però mai prendere decisioni serie. Ed anche questo scenario non è poi così negativo.
I veri problemi nel 2017 potrebbero invece nascere nel vecchio continente. E qui Bloomberg canta all’unisono con tutti gli altri catastrofisti: una vittoria di Marine le Pen e di Beppe Grillo rispettivamente in Francia ed in Italia avrebbe la forza di rompere l’Unione europea e porre fine all’euro. Anche questa previsione è possibile ma poco probabile. L’Unione Europea prima di dissolversi potrebbe trovare una via d’uscita, far marcia indietro e tornare all’assetto del marcato comune. La Bce potrebbe produrre un piano d’azione per l’uscita dall’euro prevenendo scene di panico sui mercati.
L’unico imprevedibile disastro finanziario non considerato da Bloomberg è un crollo di Wall Street a seguito dello scoppio della bolla finanziaria che l’elezione di Trump sta gonfiando a dismisura. Un evento altamente possibile dal momento che le quotazioni non riflettono più la salute economica delle imprese.
Una cosa è certa: il 2017 non sarà un anno tranquillo. Non ci rimane che stare a vedere!
TRUMP POWER
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Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "Ancora una volta i temi della crescita e delle infrastrutture liguri restano fuori dall'agenda del Governo Meloni. Nonostante i proclami del Ministro Salvini e gli annunci altisonanti di treni veloci Genova-Milano già nel 2026, è lo stesso General contractor del Terzo Valico dei Giovi ad annunciare un possibile stop ai lavori per la mancata proroga del decreto Asset del 2023". Lo affermano i senatori liguri del Partito Democratico Annamaria Furlan e Lorenzo Basso.
"La tratta ferroviaria Milano-Genova è strategica per la nostra Regione e per la logistica dell’intero Nord-Ovest del Parse e per essere pienamente operativa deve vedere prima di tutto la conclusione dei cantieri del terzo valico ma anche la realizzazione del quadruplicamento tra Tortona e Voghera. Abbiamo chiesto al Governo ed il Ministro Salvini che inseriscano subito le risorse promesse nel primo provvedimento utile e che vengano a riferire in commissione al Senato sulla finanziamento dell’intero tratto Genova-Milano per consentire finalmente un collegamento ferroviario ad alta capacità ed alta velocità tra i due capoluoghi".
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "Si svela la natura sociale del governo: si presentarono come destra sociale a favore dei deboli e invece la loro è una manovra delle lobby, a partire da quella militare, o che trova i miliardi per il Ponte sullo Stretto ma non dà risposte ai milioni di persone che non possono curarsi, a chi lavora ma percepisce salari che non permettono una vita dignitosa". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs in un’intervista a Repubblica.
"Serviva un investimento per rafforzare la sfera dei diritti e della protezione sociale e invece - prosegue il leader di SI - nella sanità sono arrivati solo tagli, idem per la scuola pubblica mentre continuano le regalie a quella privata. E poi, non un euro per rispondere alla precarietà, ad esempio sulla ricerca. Noi come opposizioni la piccola somma a disposizione l’abbiamo messa per stabilizzare i ricercatori del Cnr, dando il segnale che la lotta paga. Cito poi la misura sugli extraprofitti: hanno chiesto un prestito alle banche che dovranno restituire".
"Pensiamo poi - insiste l’esponente di Avs - al ritornello più frequente che ripetono:“non ci sono soldi”. Un vero imbroglio, i soldi ci sono ma bisogna avere il coraggio di andarli a prendere, e poi decidere come spenderli. Per noi coraggio significa più medici, infermieri, maestri, e non è un approccio demagogico ma realistico, che risponde al bisogno di ridurre le disuguaglianza. Ancora una volta il Parlamento non ha potuto discutere, è un processo che umilia sistematicamente le Camere. Non è il primo governo che lo fa. Qui però c’è di un salto di qualità che dice qualcosa sullo stato della democrazia: è il monocameralismo. Intanto comincino a rispettare i tempi e la destra smetta di truccare le carte, cioè presentando la legge di bilancio a ottobre, quando è solo una scatola vuota per poi farla arrivare in aula a ridosso di Natale completamente stravolta. Ricordo poi a tutti che questo governo - conclude Fratoianni - sta abbattendo ogni record di ricorsi alla fiducia, sono scomparsi i disegni di legge di iniziativa parlamentare anche della maggioranza. Una modifica sostanziale dell’assetto istituzionale. Chissà cosa succederebbe al nostro Paese se riuscissero a portare a casa il premierato".
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "Una dinamica sconcertante: l’esercito israeliano, dopo aver ucciso venerdì scorso circa 50 persone in un attacco aereo in prossimità dell’ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia, nel Nord di Gaza, anch’esso parzialmente danneggiato, dà l’ordine di evacuare la struttura medica entro 15 minuti. Un ordine che riguarda tutti: malati, pure quelli molto gravi, parenti che li assistono e personale medico". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"E chi è in terapia intensiva? Chi è attaccato a un ventilatore, chi è in coma, cosa si fa di queste persone? L’ordine è perentorio: tutti fuori entro 15 minuti. Pazienti trasportati in barella nel cortile, buttati per strada, alcuni trasportati all’ospedale Indonesia già danneggiato e non equipaggiato per i malati, medici e paramedici arrestati e portati via con l’accusa di essere terroristi, incluso il direttore, l’instancabile dottor Hussam Abu Safiya, che non ha mai lasciato il suo ospedale nonostante l’esercito israeliano abbia ucciso suo figlio, e di cui ora non si hanno più notizie. Con questa operazione militare, sottolinea l’OMS, l’esercito israeliano mette fuori uso l’unico ospedale che era rimasto ancora funzionante a Gaza nord".
"Una scena raccapricciante quella dell’evacuazione dell’ospedale Kamal Adwan, la degenerazione dell’uso della forza, una prova di cieca ferocia, di volontà di disumanizzare persino i più vulnerabili. Di fronte a tutto questo non si può non sentire un enorme dolore, un profondo disagio ma anche indignazione e rabbia. Che cosa si aspetta a reagire, a vietare la vendita di armi a Israele che le usa contro i civili, a imporre sanzioni a Netanyahu e ai suoi ministri che diffondono odio contro la popolazione palestinese, a sospendere l’accordo di associazione Ue-Israele basato sul rispetto dei diritti umani? L’abisso di Gaza è destinato a lasciare un segno indelebile in ognuno di noi che, impotenti, abbiamo denunciato atrocità e crimini, chiedendo in tutti i modi di fermare questo massacro. Un segno che pesa sulle coscienze di chi poteva agire e non l'ha fatto e arriverà anche alle future generazioni che di tutto ciò subiranno le amare conseguenze".
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "Penso che la proposta di Renato Brunetta oggi sul Sole24ore vada ripresa, sostenuta, resa effettiva. Spero che opposizione e maggioranza possano convergere su un obiettivo minimo di umanità, civiltà, decenza. Chi ci sta?". Lo scrive sui social il senatore Pd, Filippo Sensi.
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "La norma che le sorelle Meloni hanno voluto contro di me è illiberale. Per la prima volta in 70 anni di storia repubblicana il capo del governo esige una legge ad hoc contro un dirigente dell’opposizione. Non era mai accaduto prima. Stupisce il silenzio dei liberali". Lo scrive sui social Matteo Renzi.
Roma, 30 dic. (Adnkronos) - "Parlare si può parlare di tutto, ma oggi non si profilano le condizioni, mancano proprio i presupposti per procedere a un rimpasto". Lo dice Galeazzo Bignami, presidente del gruppo FdI alla Camera, al Corriere a proposito del pressing leghista perchè Matteo Salvini torni al Viminale. "Tutto si fa se è necessario, ma mi pare che gli attuali due ministri stiano lavorando più che bene. Piantedosi, peraltro, l’ha indicato il segretario della Lega".
"Salvini esprime una legittima ambizione. È stato assolto e può giustamente rivendicare di aver agito da ministro dell’Interno nel rispetto delle leggi. Anche noi siamo ben lieti di quella assoluzione, sulla quale avevamo pochi dubbi. Ma la squadra di governo si rivede se ci sono i presupposti. E non ci sono. Invece la stabilità che nessun altro esecutivo in Europa può vantare, va protetta. Già solo parlare di rimpasto non vorrei mettesse in discussione questa immagine unanimemente riconosciuta, per la prima volta dopo tanti anni, all’Italia".
Il pressing di Salvini non comporterà turbolenze nella maggioranza di governo? "No. Nella coalizione il clima è buono. Tutte le decisioni vengono assunte in piena condivisione. Si discute, ci si confronta. Non significa litigare. Se noi diciamo che non c’è l’esigenza di un rimpasto perché due ministri della Lega stanno lavorando bene, poi, che turbolenze possono esserci?".
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - “Nel 1300, proprio in questa Basilica, Bonifacio VIII indisse il primo Giubileo con l’urgenza di aprire un tempo di perdono e di riscatto. Ma il Giubileo cattolico discende da una festività ebraica, durante la quale, in origine, venivano azzerati tutti i debiti economici con lo Stato, per favorire una più equa distribuzione delle ricchezze nella società (era verosimilmente una misura per smussare i conflitti sociali). Il giubileo nasce quindi come tempo di libertà e di riscatto per gli ultimi". Così la vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone, presente alla Cattedrale di San Giovanni in Laterano per l'apertura Porta Santa.
"Sono passati 8 secoli, ma l'urgenza di riscatto sociale rimane, perché viviamo in una società che amplia le distanze tra ricchi e poveri, con forme di disuguaglianza sempre più marcate. Troppe famiglie monoreddito, troppi lavoratori che, pur avendo un impiego, non riescono a coprire le spese essenziali".
"Eppure la legge di bilancio appena approvata, anziché di affrontare queste urgenze, destina 7,5 miliardi per le spese militari, 2 miliardi per il ponte sullo Stretto, mezzo milione per aumentare lo stipendio dei ministri e nulla per chi ha veramente bisogno. Il Movimento 5 Stelle continuerà a battersi per aiutare chi è in difficoltà perché oggi più che mai serve un tempo di riscatto. Come ha detto ieri il cardinale Reina: 'Speriamo che questo Anno Santo possa davvero segnare un tempo di riscatto per chi è rimasto indietro”, e spetta a noi costruire una società più giusta'".