Il segretario della Lega Nord conferma la linea del suo partito: va bene il sistema misto che deve il suo nome all'attuale presidente della Repubblica. "Siamo pronti a votarla con tutti, purché si faccia in fretta. Non ti devi inventare niente, è già stata usata e quindi se vuoi in 15 giorni la riapprovi. Anche prima che la Consulta si esprima sull'Italicum"
Il Mattarellum “tutelerebbe sia la rappresentanza sia la governabilità”. Lo dice Matteo Salvini, che conferma così la posizione della Lega Nord appoggiando il ritorno al sistema misto proposto da Matteo Renzi durante il suo intervento all’assemblea nazionale del Pd. Anzi, sottolinea il segretario leghista, la proposta di Renzi “è esattamente quello che pensavo io” e siamo “disposti a presentarla anche insieme al Pd, perché il merito è quello, non cambia a prescindere da chi la presenti”. Poi ha aggiunto: “Siamo pronti a votarla con tutti, purché si faccia in fretta“.
Salvini non nasconde che dietro al suo appoggio ci sia la logica, sostenuta fin dal giorno dopo la vittoria del No al referendum, di andare al voto il prima possibile. A Como ha esposto la linea, durante la presentazione del candidato sindaco del centrodestra, Mario Landriscina, spiegando che il Mattarellum è positivo soprattutto perché “non ti devi inventare niente, è già stata usata e quindi se vuoi in 15 giorni la riapprovi. Anche prima della Consulta potrebbe arrivare una nuova legge e quindi si potrebbe votare anche in primavera“.
Dopo l’ufficiale consenso della Lega Nord alla legge elettorale che ha come primo firmatario l’attuale presidente della Repubblica, la proposta di Renzi può contare, almeno a parole, sull’appoggio della minoranza del partito (tra cui anche Roberto Speranza, che per questo si è preso gli insulti di Giachetti), su Fratelli d’Italia e appunto sul partito di Salvini. Rimangono però contrari sia Forza Italia che Area Popolare, nonostante quest’ultima sia al governo. Si oppone con forza infine il Movimento 5 Stelle, che continua a rimanere fermo sulla posizione dettata da Beppe Grillo: “Noi vogliamo andare al voto subito con la legge elettorale che avrà il vaglio della Consulta”.