La tratta vince la maglia nera del rapporto di Legambiente Pendolaria 2016. "Il servizio della linea suburbana gestita da Atac appare totalmente inadeguato alla domanda di spostamento dei circa 100mila studenti e lavoratori quotidiani”
Guasti e problemi tecnici all’ordine del giorno, continui ritardi, corse che saltano senza il minimo preavviso, viaggi della speranza a bordo di treni che hanno più di vent’anni, sovraffollati, senza aria condizionata d’estate o riscaldamento d’inverno. Non è un girone infernale, ma la tratta ferroviaria peggiore d’Italia. Dopo il lancio della campagna ‘Pendolaria 2016’ di Legambiente con la lista delle 10 peggiori linee in Italia, ilfattoquotidiano.it ha chiesto ai diretti interessati quale sia la situazione della linea che guida questa poco onorevole classifica, ossia la Roma-Ostia Lido, “dove il servizio della linea suburbana gestita da Atac – scrive Legambiente nel suo rapporto – appare totalmente inadeguato alla domanda di spostamento dei circa 100mila studenti e lavoratori quotidiani”. Nei giorni scorsi il Comitato Pendolari Ostia-Roma, presieduto da Maurizio Messina, ha scritto alla Commissione Mobilità del Comune di Roma, ribadendo alcune problematiche già segnalate a settembre, proprio nel corso di una riunione della Commissione: “I disagi con cui i pendolari continuano a imbattersi quotidianamente sono esacerbati dalle prospettive confuse, contraddittorie e mutevoli che gli enti interessati hanno sulla linea ferroviaria regionale”. Diverse le perplessità manifestate dal comitato, ad esempio sui tempi per la ristrutturazione della Roma-Lido e sull’autonomia dei treni attualmente in funzione. Secondo i pendolari i convogli potrebbero fermarsi definitivamente prima che i lavori siano conclusi. Interpellata da ilfattoquotidiano.it l’Atac ha suggerito di rivolgersi alla Regione. A rispondere è stato Michele Civita, assessore alle Politiche del Territorio e Mobilità della Regione Lazio: “Con il nuovo contratto di servizio con Atac, vogliamo affiancare all’azienda Rfi (Rete ferroviaria italiana), proprio con l’obiettivo di modernizzare la Roma nord (Roma-Civita Castellana –Viterbo) e la Roma-Lido sia in termini di sicurezza che di sviluppo”.
LA TRATTA PEGGIORE – Nel frattempo, però, la Roma-Ostia Lido è riuscita a superare, in termini di disagi per gli utenti e di inadeguatezza del servizio persino la campana Circumvesuviana che, tra ritardi, incidenti, principi di incendi e sassate è al secondo posto della ‘lista nera’. Cosa ci può essere di peggio? Intanto il primato negativo per la Roma-Lido è una conferma. I risultati sono evidenti: nonostante il bacino di utenza è tale che si potrebbe facilmente raddoppiare il numero di passeggeri con un servizio di qualità, in realtà gli utenti continuano a ridursi. “Dovrebbero essere ufficialmente 30 i minuti necessari a percorrere i poco più di 28 chilometri che separano la stazione di Porta San Paolo (un fondamentale nodo della mobilità urbana, con la Metro B, la Stazione Fs Ostiense, il Tram) e il mare di Ostia – spiega Legambiente nel suo dossier – ma la realtà è ben diversa”.
LE STAZIONI – Non migliore è la situazione nelle stazioni. Dall’analisi di Legambiente Lazio risulta che le biglietterie sono presenti solo nel 21,4% dei casi, nel 78,6% non vi è la presenza di personale ferroviario (o è saltuaria), mentre nell’85,7% i tabelloni elettronici degli orari sono guasti. “Emblematica è la stazione di Tor di Valle, che si presenta oggi come un cantiere, se non una discarica a cielo aperto – scrive Legambiente – con tanti gradini, ma senza scale mobili, tornelli finti che permettono a chiunque di passare e vigilanza completamente assente”. A situazioni simili, però, assistono anche gli utenti di altre fermate, come quelle di Vitinia, Ostia Antica e Castel Fusano dove da mesi non è più garantito il servizio di vigilanza nonostante i frequenti atti di vandalismo. Per la ferrovia Roma-Lido “servono opere di ammodernamento dell’infrastruttura delle stazioni e nuovi treni – conclude Legambiente nel suo rapporto – per arrivare a trasformarla in una vera metropolita di superficie”. Ad oggi, invece, tutto sembra essere fermo, nonostante un accordo tra Regione Lazio e governo che prevedrebbe lo stanziamento di 180 milioni di euro.
IL COMITATO DEI PENDOLARI – In una lettera inviata giorni fa alla Commissione Mobilità del Comune di Roma il Comitato pendolari Ostia-Roma ha chiesto di fare chiarezza su alcuni punti, ad esempio quello che riguarda i fondi previsti dall’accordo Stato-Regione sottoscritto nel maggio scorso. “I fondi, a oggi, dovrebbero essere disponibili – spiega il Comitato – tuttavia non è ancora chiara la modalità con cui potranno essere utilizzati, se sono gli unici fondi o se c’è ancora la disponibilità di una quota dei 95/100 milioni derivanti dal Fondo nazionale trasporti e quali siano i vincoli di spesa”. Dubbi anche sui tempi per la realizzazione delle opere”. Quelli necessari per riqualificare la linea (non meno di 5 anni), secondo il Comitato, sarebbero “incoerenti con i tempi di esercizio dei treni attualmente in servizio, stimati in due o, al massimo, tre anni”. Tutto questo accade “perché – dice Maurizio Messina, presidente del comitato a ilfattoquotidiano.it – nonostante il bacino di utenza comprenda oggi quartieri prima inesistenti e quindi la popolazione interessata sia aumentata, questa è considerata una linea di serie b e non meritevole di avere finanziamenti”. A questo si aggiunge che “all’Atac le risorse arrivano dalla Regione, perché non avendo una propria autonomia, l’azienda non riesce neppure a occuparsi della manutenzione ordinaria”. Ma negli anni si è assistito “ai ritardi della Regione nei pagamenti verso l’Atac, ai problemi dell’azienda e a dissidi tra Comune e Regione”.
IL FUTURO – Per Messina “è necessario fare investimenti su treni nuovi e sulla linea, perché se non cambierà nulla con questi convogli si potrà resistere al massimo per un paio di anni, dopo i quali il parco treni sarà così degradato che la linea non potrà che fermarsi”. Questi, allora, i ‘tempi di autonomia’? Dalla Regione fanno sapere che una stima in tal senso può essere fatta dall’Atac che cura la gestione e la manutenzione dei treni, ma l’azienda, interpellata da ilfattoquotidiano.it non ha fornito alcuna risposta. Sempre dalla Regione, invece, fanno sapere che l’Ente darà mandato per lo svolgimento di una gara per la progettazione dei lavori di ristrutturazione della Roma-Lido. Ma per il comitato (e per Legambiente) anche il futuro è un’incognita. Perché i 180 milioni di euro “sembrano essere la risposta della Regione alla bocciatura della proposta di project financing per trasformare la linea in una metropolitana presentata dai francesi di Ratp – scrive Legambiente nel rapporto – e perché vista la crisi industriale e finanziaria di Atac rischiano di diventare un trasferimento per ripianare il debito e sono molti i dubbi sulla capacità dell’impresa di investirli per rendere finalmente efficiente la linea”. A ilfattoquotidiano.it l’assessore regionale Michele Civita spiega: “Abbiamo firmato un accordo di programma con il Ministero ed Rfi. Atac continuerà a gestire il servizio e l’infrastruttura, con la manutenzione straordinaria andrà a Rete ferroviaria italiana”. E dalla Regione spiegano che il progetto dei francesi, valutato in sede di conferenza dei servizi a cui hanno preso parte anche il Comune di Roma e il Ministero, è stato bocciato “perché mancava di pubblica utilità” e che i 180 milioni (così come i 154 milioni per la Roma-Civita-Viterbo) sono disponibili e saranno utilizzati per l’ammodernamento della linea. Oltre al fondo nazionale trasporti (vincolato alla gestione del servizio), inoltre, ci sono anche altri fondi. Oltre 100 milioni – fanno sapere dalla Regione – di risorse non spese per la manutenzione tra il 2010 e il 2011.