Ormai è un grande classico, in pieno stile berlusconiano. Dopo la “disponibilità su tutto” offerta da Silvio Berlusconi al neo premier Paolo Gentiloni, il leader di Forza Italia “ritratta”. Frainteso. “Un altro Nazareno pur di salvare Mediaset? Ma no, il tutto era riferito, come ho sempre detto, ad un’opposizione responsabile. Significa che se la sinistra presenta un provvedimento in Parlamento che è positivo per il Paese noi lo votiamo, al contrario di come ha sempre fatto la sinistra con noi votando sempre contro anche se era un provvedimento utile agli italiani”, ribatte ai microfoni del Fattoquotidiano.it, entrando in Senato per l’incontro con i gruppi parlamentari di Forza Italia.

Il leader azzurro smentisce pure di aspettarsi un sostegno dal governo contro la scalata di Vivendi a Mediaset: “Non mi sono mai occupato di queste cose. Lascio Mediaset ai miei figli che sono ben capaci di tutelare l’italianità di Mediaset”, taglia corto. Il suo (presunto) alleato Matteo Salvini, però, lo provoca, sempre da Palazzo Madama: “Se temo un altro Nazareno? Io chiedo chiarezza, noi non collaboreremo mai con la sinistra, tranne che su singoli provvedimenti che potremmo condividere. Non vorrei che qualcuno abbia nostalgia del passato”, attacca. Per poi lanciare la stoccata al leader forzista: “Facciamo che Berlusconi è nervoso per la scalata di Mediaset o perché il Milan ancora deve giocare la finale di Supercoppa. Certo, sentire da uno che dovrebbe essere un tuo alleato che “più tardi si vota meglio è” o che Prodi ha governato bene, vallo a spiegare ai tuoi elettori”.
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