A un altro livello si colloca invece Renato Brunetta, oggi capogruppo alla Camera di Forza Italia. Nel 2011, da ministro della Funzione Pubblica, aveva sonoramente offeso i precari. Va a un convegno, sempre sui giovani, e viene interrotto da un gruppo di precari che lo accolgono con uno striscione provocatorio: “Si scrive innovazione, si legge precarietà”. Poi due di loro, chiamate da lui sul palco, si sono avvicinate. Una volta pronunciata la parola “precarie”, il ministro le liquida con poche parole: “Grazie, arrivederci. Questa è la peggiore Italia”. Poi è sceso dal palco, si è fatto largo strattonando lo striscione e se n’è andato.

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Da Padoa Schioppa a Poletti, i giovani offesi dalla politica: bamboccioni, choosy, sfigati. E precari

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