FATTO FOOTBALL CLUB - È lui l'oro di Napoli in questo momento. Ma rischia di mandare all'aria le strategie di mercato di Maurizio Sarri e del presidente
Una settimana da Dio: 7 gol in 7 giorni. Un po’ alla Higuain, il più odiato e rimpianto dai tifosi azzurri, con quelle due triplette a spaccare le partite e indirizzarle come faceva il Pipita (e fa ancora con la maglia della Juve, vedi big match contro la Roma). Un po’ addirittura alla Maradona, il più amato e inimitabile, con quel quarto gol capolavoro a pallonetto a suggellare una prestazione che non ha precedenti nella storia della Serie A. Semplicemente alla Dries Mertens, il primo a realizzare una tripletta e un poker in due partite consecutive (nel ’74 Pietro Anastasi si era “fermato” a due triplette di fila). È lui l’oro di Napoli in questo momento. Ma rischia di mandare all’aria le strategie di mercato di Maurizio Sarri e Aurelio De Laurentiis.
I numeri del Mertens dell’ultima settimana sono clamorosi. E anche quelli del Napoli dell’ultimo periodo: terza vittoria consecutiva in Serie A con una media di oltre quattro gol a partita, qualificazione in Champions da prima del girone e davanti la storica sfida negli ottavi al Real Madrid fresco campione del mondo. Terzo posto agganciato e miglior attacco della Serie A, sempre a segno quest’anno tranne che in una occasione (Genoa-Napoli 0-0 alla 5ª giornata), davanti a Juventus, Roma e Torino. Il momento difficile pare superato e il merito è soprattutto del folletto belga, che ormai promosso stabilmente a “falso nueve” (visto il fallimento definitivo di Manolo Gabbiadini) segna e fa segnare i compagni a ripetizione. Il Napoli, insomma, sembra tornato ad essere la macchina da gol che regalava spettacolo e successi ai suoi tifosi, come l’anno scorso.
Per questo adesso il presidente De Laurentiis si trova a un bivio. Gennaio si avvicina insieme alla riapertura del mercato e lui si prepara a comprare: l’acquisto di Leonardo Pavoletti è quasi ufficiale. L’allenatore del Genoa Juric lo ha ammesso, neppure il presidente azzurro lo ha smentito: l’affare pare fatto per una cifra vicina ai 20 milioni di euro. Giusto: il Napoli deve intervenire, rinforzarsi in attacco dove Sarri non ha alcuna vera alternativa ai tre piccoletti. Ma sarà questo modo e tempo giusti di farlo? Proprio ora che Mertens sembra aver trovato la sua consacrazione; proprio ora che Milik sembra vicino al rientro (l’ultima visita ha dato esito positivo, se non ci saranno imprevisti il polacco tornerà in gruppo entro fine gennaio).
L’arrivo di Pavoletti potrebbe anche essere un boomerang: allontanare il belga dalla porta, frenare il recupero di Milik su cui la società ha fatto un investimento importante, creando un nuovo dualismo in attacco da cui qualcuno uscirà inevitabilmente con le ossa rotte. Per non parlare di Gabbiadini, che dovrebbe essere inevitabilmente svenduto al miglior offerente. D’altra parte anche restare fermi, con l’incognita della condizione del polacco e un fisiologico calo di Mertens all’orizzonte, probabilmente sarebbe un errore. Forse il meglio sarebbe comprare un attaccante duttile, in grado di fare la prima e la seconda punta. Il centravanti o l’esterno. Uno alla Muriel, per dare a Sarri quell’alternativa tattica che il tecnico azzurro, ancorato al dogma del 4-3-3, in fondo non ha mai voluto. È il paradosso di De Laurentiis: per rinforzare questo grande, piccolo Napoli bisogna rischiare di rovinare una macchina perfetta. O quasi: nonostante Mertens e l’attacco che è comunque il migliore del campionato, il primo posto della Juventus è già irraggiungibile.