A Tultepec c'erano almeno 2mila persone a comprare materiale pirotecnico prima delle festività. Delle oltre 300 bancarelle non rimane più nulla, scrivono i media locali, "come se ci fosse stato un bombardamento". Molti bambini ustionati trasportati a Galveston in Texas
Sei esplosioni a catena hanno distrutto il mercato di fuochi d’artificio ‘San Pablito’ in Messico, uccidendo almeno 31 persone. Oltre 70 sarebbero invece rimaste ferite. Del mercato di Tultepec, cittadina 40 chilometri a nord di Città del Messico, non rimane più nulla: molti dei 300 locali sono esplosi “come se ci fosse stato un bombardamento”, scrivono i media locali, che parlano anche di 300 tonnellate di esplosivi presenti al momento degli scoppi. Alcuni bambini hanno riportato ustioni su oltre il 90% del corpo e sono stati trasferiti nelle cliniche della città texana di Galveston, ha dichiarato il governatore dello Stato del Messico, Eruviel Avila. Ha anche aggiunto che i responsabili saranno trovati e puniti. Al momento però non si conoscono le cause delle esplosioni, sulle quali la procura federale ha aperto un’inchiesta.
C’erano almeno 2mila persone nel mercato quando è cominciata la serie di esplosioni. ‘San Pablito‘ è il luogo dove vengono venduti circa l’80% dei fuochi d’artificio di tutto il Messico. La produzione del materiale pirotecnico è infatti il fulcro dell’economia di Tultepec. Lo scorso 12 dicembre, il giorno della vergine della Guadalupe, principale festa religiosa del paese, il presidente del mercato German Galicia aveva garantito sulle condizioni di sicurezza. In passato, ‘San Pablito’ era già stato scenario di incidenti: nel settembre 2006 un incendio aveva distrutto la parte più antica del mercato, qualche mese più tardi c’erano state altre esplosioni, senza vittime. Nel 2003 morirono 28 persone nell’esplosione di un altro mercato, a Veracruz.
Esplode il mercato dei fuochi di artificio di #SanPablito a #Tultepec, in #Messico.Una scena apocalittica: 29 morti e 51 feriti. pic.twitter.com/4JnhMycY6A
— ROBERTO ZICHITTELLA (@ROBZIK) 21 dicembre 2016