Per il pm Woodcock, che aveva chiesto 8 anni, l'imputato realizzò una sorta di ''azienda criminale'', riuscendo grazie ai suoi stretti rapporti con un maresciallo del Ros e investigatori della Guardia di Finanza, ad ottenere notizie riservate su inchieste in corso e spendendo tali conoscenze per avvicinarerenditori ed estorcere loro soldi, regali e favori di vario genere.
L’ex parlamentare del Pdl Alfonso Papa è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione per induzione alla concussione. La sentenza è stata emessa dalla prima sezione del Tribunale di Napoli. Il Tribunale ha dichiarato prescritti alcuni reati ed ha assolto Papa da alcuni capi di imputazione. Per l’imputato i pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano, al termine della requisitoria, avevano chiesto la condanna a otto anni di reclusione. Secondo l’accusa l’imputato avrebbe chiesto e ottenuto da imprenditori regali e somme di denaro in cambio di informazioni riservate su indagini in corso a loro carico, e in alcuni casi promettendo favori processuali. Per il pm Woodcock, Papa realizzò una sorta di ”azienda criminale”, riuscendo grazie ai suoi stretti rapporti con un maresciallo del Ros e investigatori della Guardia di Finanza, ad ottenere notizie riservate su inchieste in corso e spendendo tali conoscenze per avvicinare
imprenditori ed estorcere loro soldi, regali e favori di vario genere.
Papa, secondo l’accusa, con le informazioni su imminenti sviluppi giudiziari delle indagini, avrebbe determinato negli
imprenditori uno stato di ”angoscia e paura” o addirittura di ”terrore”, avanzando poi richieste di denaro e di altre
”utilità” e promettendo in cambio nuove notizie sulle indagini e in alcuni casi anche favori processuali. Woodcock ha sottolineato, tra l’altro, i numerosi acquisti fatti da Papa in contanti per ingenti somme di denaro (tra cui
alcune Jaguar e un appartamento a Roma) che non sarebbero compatibili con le esigue somme prelevate dal suo conto
corrente: per gli inquirenti infatti il denaro utilizzato proverrebbe dalle tangenti ricevute. Il pubblico ministero ha anche ricordato che Papa consegnava agli imprenditori schede telefoniche riservate, con la raccomandazione di adoperare esclusivamente quelle per comunicare con lui.