Presto le autostrade saranno anche a misura di auto elettrica: i proprietari potranno infatti ricaricare le proprie EV lungo le principali arterie delle rete viaria nazionale. Merito del progetto “Eva+” (Electric vehicles arteries), che ha consentito ad Enel di vincere un bando europeo per l’installazione di 180 colonnine di ricarica sulla rete autostradale dello stivale nel corso dei prossimi 3 anni. Peraltro l’Ente nazionale per l’energia elettrica ha già iniziato a collaborare con le concessionarie autostradali per individuare i punti più idonei all’installazione delle infrastrutture in questione. Partner di Eva+ per la mobilità ad emissioni zero in Italia e Austria sono Verbund, Renault, Nissan, Bmw e Volkswagen Group Italia.

Per il progetto in questione è già pronto un finanziamento per un valore massimo di 4,2 milioni di euro con l’Inea (Innovation and networks executive agency), importo che per la metà verrà coperto dalla Commissione Europea. Le colonnine saranno di tipo “Fast recharge plus”: sviluppate da Enel, permettono la ricarica simultanea di 2 veicoli elettrici in 20 minuti, nel rispetto degli standard di rifornimento veloce come il Css (Combo 2) e il CHAdeMO. Altre 20 colonnine di ricarica veloce saranno installate sulle autostrade dell’Austria da Smatrics, società affiliata a Verbund, il più grande provider austriaco dell’energia elettrica.

Recentemente Carlo Tamburi, direttore Country Italia Enel, aveva anticipato l’avvio di un studio per una strategia di approvvigionamento elettrico per le EV: “Stiamo facendo degli studi specifici, con il Politecnico di Milano e la Bocconi per fare un piano nazionale per vedere quale sia la quantità necessaria di colonnine in Italia”. Si parla di circa 20 mila stazioni di ricarica che dovranno servire circa 1 milione di elettriche circolanti nell’ambito di un piano infrastrutturale al 2020. Inoltre Tamburi ha annunciato l’avvio in Danimarca, e presto nel Regno Unito, della sperimentazione della tecnologia “vehicle to grid”: “cioè la capacità dell’auto di ’scaricare’ l’energia residua della batteria immettendola in rete”, a disposizione di altri utenti.

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