Rouen: Adel Khermiche
Adel Khermiche, uno dei due boia che hanno fatto irruzione durante la messa, era invece nato a Rouen 19 anni fa e nel giro di tre mesi si era radicalizzato anche se aveva cominciato a pensare al jihad dopo la starge di Charlie Hebdo. Il giovane aveva già provato due volte ad andare in Siria, prima nel marzo 2015 e poi di nuovo tre mesi dopo, nel maggio 2015, quando era stato arrestato e posto sotto controllo giudiziario. Dopo dieci mesi di carcere, è stato nuovamente posto sotto controllo giudiziario, con gli arresti domiciliari controllati con braccialetto elettronico il 18 marzo 2016.

Rouen: Abdel Malik Petitjean
Il secondo killer, complice di Kermiche, era Abdel Malik Petitjean, ragazzo francese nato nel 1996 e originario di Saint-Dié-des-Vosges, cittadina a 600 chilometri da Saint-Étienne-du-Rouvray dove il 26 luglio è avvenuto l’attacco. Anche lui, come il primo killer identificato già dopo l’attacco, era stato schedato con la lettera “S”, cioè ritenuto “radicalizzato e potenzialmente a rischio di passare all’azione”. Per questo era ricercato dal 21 luglio 2016. E anche anche lui tentò di andare in Siria. La nota segnaletica interna con tanto di foto diramata domenica 24 luglio dall’antiterrorismo alle forze dell’ordine francesi recitava così: “L’individuo sarebbe pronto a partecipare a un attentato sul territorio nazionale, potrebbe agire da solo o con complici”. 

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Terrorismo, da Berlino a Charlie Hebdo: gli assassini del Jihad avevano tutti un passato criminale

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