Anche il settore dell’efficienza energetica è vittima della speculazione. E a pagare siamo noi contribuenti con le nostre bollette elettriche. Nelle ultime settimane si è registrato un aumento vertiginoso dei prezzi dei titoli di efficienza energetica (tee), ossia quei titoli (anche detti Certificati Bianchi) che i distributori di elettricità e gas, con più di 50.000 clienti, sono obbligati a comprare se non vogliono realizzare interventi veri e propri di efficientamento della loro struttura. L’obiettivo è minimizzare i costi per il raggiungimento dei target di efficienza energetica stabiliti dalla normativa comunitaria.
Un obiettivo dunque virtuoso, che tuttavia è a rischio per colpa di operatori tutt’altro che virtuosi. Secondo il Gestore dei Servizi Energetici (Gse), infatti, l’aumento, del 150% in pochissimo tempo (da 100 a 250 euro), sarebbe frutto della speculazione. Gli “aumenti repentini e concentrati” dei prezzi dei tee a cui stiamo assistendo “non trovano giustificazione nei fondamentali” e “vanno quindi attribuiti a comportamenti spesso opportunistici e talvolta speculativi”, dice il presidente e amministratore delegato del Gse, Francesco Sperandini, in un’intervista rilasciata al giornale specializzato Quotidiano Energia.
Sperandini spiega poi bene come tutto ciò sia possibile. In primis, la presenza sempre maggiore di gruppi con singole società presenti sulle diverse fasi del meccanismo (dalla realizzazione del progetto alla vendita dei titoli fino assolvimento dell’obbligo) rende possibili comportamenti improntati alla massimizzazione del risultato di gruppo, aprendo a eventuali comportamenti opportunistici. Il secondo nodo, continua Sperandini nell’intervista, sta nella separazione tra la piattaforma di negoziazione e i contratti bilaterali e nella modalità di formazione del contributo tariffario per i distributori basato sul prezzo medio ponderato dei soli scambi sul mercato organizzato. “Ipotizziamo il caso in cui un soggetto obbligato abbia stipulato contratti bilaterali il cui prezzo sia fisso e determinato per più anni. Il rialzo del prezzo sulla piattaforma gli permetterà di veder rimborsato a carico della tariffa il costo di acquisto permettendo un extra-profitto che non è nello spirito della regolazione del mercato artificiale”, spiega il Gse a Quotidiano Energia.
Facciamo un esempio pratico: se una società ha fatto un intervento in efficienza energetica e ha ottenuto dei titoli a 100 euro, oggi la stessa società li può rivendere a 250 euro a chi non ha fatto interventi ed è obbligata a comprarli. Il vero nodo però è che questi titoli beneficiano di un “contributo” che paghiamo in bolletta noi contribuenti e che è legato proprio all’andamento dei prezzi. Dunque se oggi il titolo è scambiato a 250 euro quando poco tempo fa valeva 100, il rimborso sarà di gran lunga maggiore. Il quantum del balzello nella prossima bolletta elettrica è ancora da stabilire ma di sicuro ci sarà.
L’attenzione è quindi alta, tant’è che sono scesi in campo sia il ministero dello Sviluppo economico sia l’Autorità per l’Energia. Il primo ha attivato una verifica, la seconda ha avviato un’istruttoria conoscitiva per vedere se è possibile rivedere la modalità di determinazione del “contributo” a favore delle società.
Dal canto loro, gli operatori sostengo che i rialzi sono dovuti al fatto che ci sono troppo pochi titoli, insomma il mercato sarebbe “corto”. A creare una certa confusione e incertezza nel settore c’è poi lo stallo del nuovo decreto sulle linee guida per i Certificati Bianchi. Un provvedimento fondamentale perché riporta gli obiettivi nazionali annui di risparmio energico da conseguire nel periodo 2017-2020 proprio attraverso i tee. Ma che, in attesa da tempo, si muove troppo lentamente, tant’è che solo da pochi giorni è stato inviato dal ministero dello Sviluppo economico alla conferenza unificata e dell’Autorità per l’Energia.
Lobby
Bollette elettriche, ora il rischio di rincaro arriva dalla speculazione sui Certificati Bianchi
Nelle ultime settimane si è registrato un aumento vertiginoso dei prezzi dei titoli di efficienza energetica (tee) che i distributori di elettricità e gas, con più di 50.000 clienti, sono obbligati a comprare se non vogliono realizzare interventi veri e propri di efficientamento della loro struttura
Anche il settore dell’efficienza energetica è vittima della speculazione. E a pagare siamo noi contribuenti con le nostre bollette elettriche. Nelle ultime settimane si è registrato un aumento vertiginoso dei prezzi dei titoli di efficienza energetica (tee), ossia quei titoli (anche detti Certificati Bianchi) che i distributori di elettricità e gas, con più di 50.000 clienti, sono obbligati a comprare se non vogliono realizzare interventi veri e propri di efficientamento della loro struttura. L’obiettivo è minimizzare i costi per il raggiungimento dei target di efficienza energetica stabiliti dalla normativa comunitaria.
Un obiettivo dunque virtuoso, che tuttavia è a rischio per colpa di operatori tutt’altro che virtuosi. Secondo il Gestore dei Servizi Energetici (Gse), infatti, l’aumento, del 150% in pochissimo tempo (da 100 a 250 euro), sarebbe frutto della speculazione. Gli “aumenti repentini e concentrati” dei prezzi dei tee a cui stiamo assistendo “non trovano giustificazione nei fondamentali” e “vanno quindi attribuiti a comportamenti spesso opportunistici e talvolta speculativi”, dice il presidente e amministratore delegato del Gse, Francesco Sperandini, in un’intervista rilasciata al giornale specializzato Quotidiano Energia.
Sperandini spiega poi bene come tutto ciò sia possibile. In primis, la presenza sempre maggiore di gruppi con singole società presenti sulle diverse fasi del meccanismo (dalla realizzazione del progetto alla vendita dei titoli fino assolvimento dell’obbligo) rende possibili comportamenti improntati alla massimizzazione del risultato di gruppo, aprendo a eventuali comportamenti opportunistici. Il secondo nodo, continua Sperandini nell’intervista, sta nella separazione tra la piattaforma di negoziazione e i contratti bilaterali e nella modalità di formazione del contributo tariffario per i distributori basato sul prezzo medio ponderato dei soli scambi sul mercato organizzato. “Ipotizziamo il caso in cui un soggetto obbligato abbia stipulato contratti bilaterali il cui prezzo sia fisso e determinato per più anni. Il rialzo del prezzo sulla piattaforma gli permetterà di veder rimborsato a carico della tariffa il costo di acquisto permettendo un extra-profitto che non è nello spirito della regolazione del mercato artificiale”, spiega il Gse a Quotidiano Energia.
Facciamo un esempio pratico: se una società ha fatto un intervento in efficienza energetica e ha ottenuto dei titoli a 100 euro, oggi la stessa società li può rivendere a 250 euro a chi non ha fatto interventi ed è obbligata a comprarli. Il vero nodo però è che questi titoli beneficiano di un “contributo” che paghiamo in bolletta noi contribuenti e che è legato proprio all’andamento dei prezzi. Dunque se oggi il titolo è scambiato a 250 euro quando poco tempo fa valeva 100, il rimborso sarà di gran lunga maggiore. Il quantum del balzello nella prossima bolletta elettrica è ancora da stabilire ma di sicuro ci sarà.
L’attenzione è quindi alta, tant’è che sono scesi in campo sia il ministero dello Sviluppo economico sia l’Autorità per l’Energia. Il primo ha attivato una verifica, la seconda ha avviato un’istruttoria conoscitiva per vedere se è possibile rivedere la modalità di determinazione del “contributo” a favore delle società.
Dal canto loro, gli operatori sostengo che i rialzi sono dovuti al fatto che ci sono troppo pochi titoli, insomma il mercato sarebbe “corto”. A creare una certa confusione e incertezza nel settore c’è poi lo stallo del nuovo decreto sulle linee guida per i Certificati Bianchi. Un provvedimento fondamentale perché riporta gli obiettivi nazionali annui di risparmio energico da conseguire nel periodo 2017-2020 proprio attraverso i tee. Ma che, in attesa da tempo, si muove troppo lentamente, tant’è che solo da pochi giorni è stato inviato dal ministero dello Sviluppo economico alla conferenza unificata e dell’Autorità per l’Energia.
Articolo Precedente
Mps, la nazionalizzazione cosa porterà? Nessuna discontinuità, costi e rischi allo Stato. Con l’incognita Bruxelles
Articolo Successivo
Yahoo, il giallo dei cyber attacchi non intacca il valore della Britney Spears di Internet. Ma i rapporti politici
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Ucraina, l’inviato Usa: “Distanze ridotte tra Russia e Kiev. Telefonata Putin-Trump in settimana”. Zelensky annuncia il missile Long Neptune: può colpire Mosca
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Ecco perché il Pnrr non decolla: il catalogo dei ritardi. Mancano 15 mesi al traguardo ma solo un quarto dei progetti avviati è completato
Cronaca
Dolomiti, 3 sciatori travolti da una valanga: due sono gravi. Per il bollettino c’era rischio “forte”
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Il Segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato alla Cbs che ci sarà un aumento dei casi di detenzione simili a quello del manifestante filo-palestinese Mahmoud Khalil. "Ogni giorno, ormai - ha aggiunto - approviamo revoche di visti e anche di Green Card".
"Devi fare certe dichiarazioni", ha spiegato a proposito dei non cittadini che arrivano negli Stati Uniti. "Se ci dici, quando fai domanda per un visto, che stai arrivando negli Stati Uniti per partecipare a eventi pro-Hamas che vanno contro gli interessi della politica estera... Se ci avessi detto che lo avresti fatto, non ti avremmo mai dato il visto".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - Hezbollah ha condannato in una dichiarazione gli attacchi americani contro obiettivi Houthi nello Yemen. "Affermiamo la nostra piena solidarietà nei confronti del coraggioso Yemen e chiediamo a tutti i popoli liberi del mondo e a tutte le forze di resistenza nella nostra regione e nel mondo di unirsi per contrastare il progetto sionista americano contro i popoli della nostra nazione", ha scritto in una nota il Partito di Dio.
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi americani in Yemen sono "un avvertimento per gli Houthi e per tutti i terroristi". Lo ha detto a Fox News il vice inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Morgan Ortagus, sottolineando che "questa non è l'amministrazione Biden. Se colpisci gli Stati Uniti, il presidente Trump risponderà. Il presidente Trump sta ripristinando la leadership e la deterrenza americana in Medio Oriente".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.