Bentornati a Ten Talking Points, l’unica rubrica da sempre conscia della vera natura di Suso: un cavaliere Jedi calato dal cielo per dispensare grazia. Altre considerazioni.
1. Posso sbagliarmi, ma mi pare di poter asserire che tutto è ora davvero iridescente: è torcida imperitura. Si continui quindi a volare, come accade dal 4 dicembre con letizia francamente inesausta.
2. La vittoria del Milan è surreale. Si è guadagnato lo showdown contro la Juventus dopo una finale di Coppa Italia persa (proprio contro la Juve), ottenuta peraltro grazie a un tabellone di facilità irrisoria: Crotone, Alessandria, Vitiano. Al tempo stesso, Montella ha valorizzato un gruppo che non pareva certo di valore eccelso. Donnarumma e Romagnoli sembrano veterani, Paletta è tornato a livelli degnissimi, Kucka porta legna come un proletario d’altri tempi. Vi sono poi Bonaventura e Suso: inaudita è la Forza che scorre in loro. Persino i Pasalic, con quei capelli alla Giovane Zanda, diventano decisivi. Montella, anch’egli jedi con le occhiaie, è bravo e ha fortuna: requisiti fondamentali in ogni campo della vita. E’ anzitutto suo il merito di un gruppo giovane e quasi tutto italiano: mica niente, di questi tempi.
3. Forse non ve l’ho già detto, ma Suso è Vita e Luce. Ciò che vedete al mattino non è l’alba: è lui che si sveglia. Suso non gioca: crea. Suso non respira: dipinge. Suso non suda: esala genio. Egli tutto sa e tutto può, giacché Egli è il Prescelto che conosce la Via. Sia lode.
4. Okay, mi sto esaltando troppo. Devo pensare a qualcosa di brutto, di triste, di inconsistente: Nardella. Bene: ora posso andare avanti.
5. E’ del tutto ovvio che la Juve laverà anche questa onta nel sangue degli infedeli. Mentre Evra si curerà per mesi la labirintite generata dai ghiribizzi ancestrali del Monopiede Illuminato, i bianconeri (nell’ordine): ne vinceranno 112 di fila; conquisteranno Champions League, scudetto, Coppa Italia e oro nei 3000 siepi; invaderanno la Polonia. E tessereranno Giletti come ala destra.
6. Pioli ha risolto tutto alla Pinetina e l’Inter, di fatto, è già quarta. Può persino insidiare la terza piazza al Napoli. Del resto la rosa è, appunto, da terzo posto. E’ un ottimo allenatore e con la Lazio, nel secondo tempo, ho visto una delle migliori Inter post-Mourinho. Non sono ironico e non sto gufando: anche questo è merito di Suso, giacché Egli Regna e con ciò genera quiete atarassica.
7. Fiorentina-Napoli è stata una partita strepitosa. E’ quasi sempre così, quando queste due squadre si incontrano. Poi però, a fine anno, non vincono quasi mai una mazza. Ed è anche da questi piccoli particolari che si capisce come Dostoevskij, quando diceva che la bellezza salverà il mondo, ci prendeva sostanzialmente per il culo.
8. Bernardeschi, El Shaarawy, Belotti, Insigne, Bonaventura, Donnarumma, Romagnoli, eccetera: serviti il pasto, cowboy Ventura (semicit).
9. Mi rendo conto solo adesso di non avere ancora parlato di Suso. Scusate. Parliamone. Se fosse una donna, tutti gli uomini sarebbero feticisti. Se fosse un vino, sarebbe uno Champagne Blanc de Blancs. E se fosse una chitarra, sarebbe quella di Mark Knopfler nel finale di Telegraph Road.
10. Siamo a fine anno e questa rubrica oltremodo cazzara volge come ogni cosa al termine. Nata per scherzo, ha raggiunto ormai 1879 miliardi di visualizzazioni giornaliere, Trump si è ispirato a lei per vincere le presidenziali e Rosario Dawson ha rivelato di non poter più vivere senza. Troppo buoni. Ricordatevi però che, senza Nardella, nulla esisterebbe né avrebbe senso. Auguri. E che la torcida sia davvero inesausta nonché imperitura. Agili, in scioltezza.