Era stato Dario Franceschini, nel luglio del 2014, a mettersi al centro di una polemica di cui avremmo volentieri fatto a meno: il Mibact, Ministero dei Beni e delle Attività culturali da lui allora come ora presieduto, aveva invitato gli artisti a esibirsi gratuitamente all’interno del progetto Venerdì al Museo, incosciente richiesta prontamente stigmatizzata da una vera e propria ondata di indignazione.
Stando così le cose, un artista intenzionato, nonostante tutto, a partecipare, potrebbe pensare di ovviare, economicamente parlando, mettendo in vendita i propri cd durante la propria esibizione, o, alle brutte e non disponendo di alcun prodotto commerciale, chiedendo direttamente un piccolo contributo ai visitatori. Neanche questo, perché l’avviso del Comune di Roma, a riguardo, parla abbastanza chiaro: “Si specifica che, durante le esibizioni, non (…) potranno essere svolte attività di commercializzazione di prodotti di consumo (…) durante le performance non sarà possibile raccogliere offerte”. Tradotto potrebbe suonare così: “Non solo non ti paghiamo, ma non puoi nemmeno provare a racimolare un contributo”.
Ai tempi della gaffe di Franceschini fu Emanuela Bizi, segretario nazionale Slc Cgil, a commentare così l’accaduto: “(…) Qual è il valore che si vuole dare agli artisti in questo Paese? Devono ridursi a suonare o a esibirsi nelle piazze chiedendo un euro ai cittadini volonterosi?”. Ebbene, si potrebbe dire che la prospettiva avanzata dalla Bizi era decisamente rosea se posta in relazione con quanto si legge nell’avviso del Comune di Roma, perché ora non si potrà chiedere neanche più l’euro ai cittadini volenterosi: ci si dovrà limitare a esibirsi, gratuitamente s’intende.
Un inizio d’anno non dei migliori quello che il Comune di Roma prospetta ad artisti e musicisti, riconfermando quel fastidioso luogo comune per il quale l’arte non sia un vero mestiere, o comunque non un mestiere come tutti gli altri. La parte più bella però deve ancora venire. Già, perché se non essere pagati e non avere la benché minima possibilità di ottenere un compenso in qualsiasi altro modo non bastavano, ecco giungere la ciliegina sulla torta: “(…) Ogni onere della performance sarà a carico del partecipante”. Della serie: “Noi ti diamo la possibilità di congelarti suonando in riva al Tevere il primo di gennaio del 2017, ma a fronte di questa incredibile opportunità dovrai essere pronto a rimetterci di tasca tua”.
Ecco dunque servito il capolavoro, a fronte del quale la Festa di Roma prevede anche la presenza di artisti come Ascanio Celestini, Ambrogio Sparagna, Teho Teardo e l’Orchestra di Piazza Vittorio: avranno richiesto anche a loro di esibirsi gratuitamente? Chissà, coi tempi che corrono.