Si tratta di una bolla di calore che può risultare pericolosa per le piante che, “ingannate” dalle temperature miti, riprendono la vita vegetativa e rischiano poi di essere bruciate da gelate e nevicate improvvise
Il 2016 è stato l’anno più caldo da quando si registrano le temperature, ma nessuno si aspettava una giornata calda a fine dicembre in Lombardia. Un tepore inatteso, sciarpe e cappelli inutili, cappotti fastidiosi. Primavera a sorpresa a Milano: oggi, martedì 27 dicembre in città, verso le 10.30 del mattino, si sono superati i 17 gradi, con un aumento di 11 gradi rispetto alla media climatica provinciale del periodo. Il fronte caldo, secondo la Coldiretti, coinvolge anche la città di Varese con 16,1 gradi, Monza con 17,2, Lecco e Como entrambe con 16,2. Temperature sopra i 10 gradi anche a Bergamo (13,3) e Brescia (11,3), mentre a Lodi si registrano 9,1 gradi, a Cremona 6,3 e a Pavia 7,3. Le città più fredde sono Mantova (2,7) e Sondrio (1,6). Si tratta – spiega la Coldiretti Lombardia – di una bolla di calore che può risultare pericolosa per le piante che, “ingannate” dalle temperature miti, riprendono la vita vegetativa e rischiano poi di essere bruciate da gelate e nevicate improvvise.
“Sono ormai alcuni giorni – spiega Fabiano Oldani florovivaista della Coldiretti a Lodi – che abbiamo temperature atipiche e anche l’autunno non è stato tra i più freddi. Se arriverà il ghiaccio ci potrebbero essere problemi in particolare per i Prunus e le magnolie”. Le previsioni dell’Arpa Lombardia indicano che nei prossimi giorni sia le temperature minime che le massime saranno in progressivo calo. Il 2016 – conclude la Coldiretti – si classifica come l’anno più caldo di sempre a livello mondiale con la temperatura media registrata nei primi nove mesi sulla superficie della terra e degli oceani addirittura superiore di 0,89 gradi celsius rispetto alla media del ventesimo secolo. A preoccupare è anche il repentino capovolgersi del tempo con i cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi, con pesanti effetti sull’agricoltura che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro.