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Charlie Sheen dopo la morte di George Michael, Carrie Fisher e Debbie Reynolds: “Caro Dio, ‘prenditi’ Trump”

L'attore ha postato il messaggio sul sito di microblogging, scatenando l'ira dei conservatori e di molti utenti. E ha risposto alle critiche con un altro messaggio: "Mi rivolgevo a Dio, non a voi"

Il 25 dicembre se n’è andato George Michael. Poi Carrie Fisher, la principessa Laila di Star Wars, e meno di 24 ore dopo sua madre, l’attrice Debbie Reynolds, celebre per essere stata coprotagonista di Cantando sotto la pioggia al fianco di Gene Kelly. Stelle del mondo dello spettacolo che se ne vanno. Motivo per cui Charlie Sheen, star di Platoon e Wall Street, pubblica su Twitter la sua personale richiesta: “Caro Dio, il prossimo sia Trump, ti prego”.

Il tweet di Sheen ha scatenato l’ira dei conservatori e di molti utenti, ma lui ha risposto con un altro messaggio. “La reazione dei media al tweet di ieri sera – ha scritto sul sito di microblogging – è incredibilmente emblematica su quanto temiamo le espressioni di gioia e speranza che osiamo pubblicare o trasmettere. Oh, in ogni caso, mi rivolgevo a Dio, non a voi”. Sheen, che è figlio di Martin Sheen, il benevolo presidente Josiah Bartlet di West Wing, non è d’altra parte stato il solo ad attirarsi gli strali della destra per aver usato la coincidenza della raffica di lutti nel mondo dello spettacolo per attaccare Trump: “La morte arriva in tre: George Michael, Carrie Fisher, l’integrità dell’Oval Office“, aveva twittato Alec Baldwin, l’attore che ha dato sui nervi al tycoon con una imitazione al vetriolo su Saturday Night Live.

A novembre Sheen era ricomparso sui media Usa dopo avere rivelato in tv di essere sieropositivo, gettando così Hollywood nel panico. L’attore è inoltre accusato di aver tentato di assoldare un killer per uccidere la sua ex compagna, Scottine Ross.