L’inchiesta è curata dai pm Vincenzo Montemurro e Silvio Marco Guarriello e secondo la stampa locale ci sarebbero 22 indagati. Persone da individuare tra amministratori ed ex amministratori delle ultime due consiliature, tecnici comunali e imprenditori. Non coinvolti l'ex sindaco De Luca e il suo successore Vincenzo Napoli
C’è un fascicolo della Dda di Salerno che fa tremare dieci anni di potere politico nel regno di Vincenzo De Luca. E’ un’inchiesta su atti, delibere e affidamenti diretti del Comune che affronta alcuni dei principali appalti e servizi cittadini. Spazia dagli eventi natalizi – ed in particolare i mercatini delle festività assegnati al consorzio Buongiorno Italia – alle cooperative sociali fino al sito di compostaggio a lungo gestito dalla Daneco, impresa che in un passato non troppo lontano è finita nel mirino della magistratura di Milano per storie di illeciti smaltimenti dei rifiuti.
L’inchiesta è curata dai pm Vincenzo Montemurro e Silvio Marco Guarriello e secondo il quotidiano locale Cronache di Salerno ci sarebbero 22 indagati. Persone da individuare tra amministratori ed ex amministratori delle ultime due consiliature, tecnici comunali e imprenditori, ribattezzati ‘Il Sistema Salerno’, il terreno sul quale De Luca ha coltivato uno straordinario consenso elettorale, quello che lo ha tramutato da sindaco di media cittadina a leader Pd del Sud fino a spiccare il volo verso la presidenza della Regione Campania. Le fonti però sono avare di informazioni ulteriori su nomi e circostanze, strette in un riserbo violato da poche e frammentarie indiscrezioni. Chiariamo subito che né De Luca né l’attuale sindaco e suo erede, il fedelissimo Vincenzo Napoli, risultano indagati. E che tra gli eventi nel mirino non ci sono i bandi delle ‘Luci d’Artista’, che attraggono a Salerno decine di migliaia di turisti, mentre ci sarebbe l’allestimento del Villaggio di Babbo Natale al Parco Pinocchio, oggetto di un esposto dei consiglieri di opposizione Ciro Russomando e Roberto Celano.
Si sa che nei giorni scorsi gli agenti della Squadra Mobile sono entrati nel Palazzo di Città per raccogliere la documentazione dell’affidamento a Buongiorno Italia dei mercatini natalizi. Sul decreto di acquisizione degli atti ci sarebbero le prime tracce di qualcosa che appare molto di più di una indagine di routine. Affidata alla Dda per presunti collegamenti tra alcuni appalti e personaggi ritenuti collusi coi clan salernitani. La visita della polizia è successiva alla revoca della concessione dei mercatini, che sarebbe stata una sorta di atto dovuto da parte del dirigente comunale Alberto Di Lorenzo. I mercatini sono rimasti aperti e lo rimarranno fino al 10 gennaio grazie a un decreto del Tar.
Nel fascicolo è confluita la relazione dell’Anac di Raffaele Cantone sulla gestione Daneco dell’impianto di compostaggio, ora passata con affidamento diretto alla municipalizzata Salerno Pulita, dopo che la Daneco si è vista revocare l’autorizzazione integrata ambientale dalla Regione Campania. La Daneco si era aggiudicata prima l’appalto provvisorio e poi la gara vera e propria con contratto di cinque anni e proroga fino a nove, in associazione temporanea d’impresa con la Rcm dei fratelli Rainone, i costruttori del Crescent. La Daneco vinse anche la gara per la realizzazione del termovalorizzatore di Salerno, un progetto poi finito nel nulla. Per quell’impianto, il cui iter fu avviato da Vincenzo De Luca in qualità di commissario di governo, furono espropriati i terreni di Cupa Siglia e furono concessi indennizzi ai proprietari.