Tornata nelle librerie dopo 70 anni di divieto, l'opera del Führer nazista è diventata un bestseller da 85 mila copie vendute. La nuova versione del volume è arricchita da note di studiosi che contestualizzano il testo evidenziandone il carattere propagandistico, gli errori e le falsità contenute al suo interno
Dopo 70 anni di divieto, la curiosità era alle stelle: così il ‘Mein Kampf‘ di Adolf Hitler è stato una delle opere più vendute in Germania nel 2016, diventando un bestseller da 85 mila copie. La nuova versione del volume, con un importante profilo critico e storico, conta quasi 2mila pagine, arricchite da note di studiosi che contestualizzano il testo evidenziandone il carattere propagandistico, gli errori e le falsità contenute al suo interno. “Non sono gli estremisti di destra” che acquistano questo libro, ha spiegato Andreas Wirsching, direttore dell’Istituto di storia contemporanea di Monaco che ha curato l’edizione critica, “ma lettori appassionati di storia e politica e molti accademici“.
L’edizione, 1948 pagine con 5mila note a margine, doveva essere inizialmente diffusa in appena 4mila copie. Complice anche la curiosità per un libro rimasto così a lungo proibito, la vendita ha invece avuto un successo superiore alle aspettative. “I dati di vendita ci hanno travolto”, ha spiegato Wirsching, ricordando come il gruppo di esperti da lui messo insieme per l’edizione critica sia stato ospite in tante presentazioni del ‘Mein Kampf’ anche internazionali, da Amsterdam a Mosca, da Zurigo a Toronto.
Riferimento teorico e programmatico per il Nazismo, il ‘Mein Kampf’ fu pubblicato la prima volta nel 1925. Fino all’ascesa al potere di Hitler, nel gennaio del 1933, ne furono vendute 241mila copie; nello stesso anno si raggiunse la cifra del milione che, però, non includeva ancora quelle cedute a titolo gratuito dallo stato nazista ai soldati al fronte e ad ogni nuova coppia di sposi. Al termine della seconda guerra mondiale, milioni di esemplari del volume furono distrutti. I diritti d’autore di tutte le edizioni, a eccezione di quelle inglesi e olandesi, furono attribuiti alla Baviera fino al 31 dicembre 2015, ovvero allo scadere dei 70 anni dalla morte dell’autore. Da quel momento la Germania ha permesso nuovamente la pubblicazione.
In Italia aveva fatto molto discutere la scelta de Il Giornale di allegare il ‘Mein Kampf’ di Adolf Hitler all’edizione del quotidiano dell’11 giugno scorso. Lo scritto del Führer, presentato nell’edizione critica curata dallo storico Francesco Perfetti, era stato infatti distribuito gratuitamente a tutti quei lettori che avevano acquistato, assieme al giornale, il primo degli otto volumi della collana dedicata al nazismo, ‘Hitler e il Terzo Reich’ di William Shirer.