Meningite? Non possiamo dare la colpa ai migranti e non accetto queste derive xenofobe sulla mia pagina Facebook. E ribadisco: la scienza non è democratica“. Così, ai microfoni di “Genetica Oggi” (Radio Cusano Campus), Roberto Burioni, medico e professore ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano, puntella la propria posizione, già espressa sulla sua pagina Facebook. E spiega: “In un post avevo scritto che i ceppi di meningite circolanti in Africa sono diversi da quelli che circolano in Italia. Quindi, non possiamo dare la colpa ai migranti. Alcuni hanno messo commenti xenofobi, altri hanno postato documenti che neppure avevano letto, perché confermavano la mia tesi. Non avevo tempo di spiegare, quindi per una volta ho deciso di cancellare quei commenti e ho spiegato le ragioni: la scienza non è democratica” – continua – “Due più due fa quattro. E anche se il 99% della popolazione mondiale in una votazione dicesse che fa 5, continuerebbe ancora a fare 4. I dibattiti devono avvenire fra persone che conoscono gli argomenti. Stranamente questo è un concetto non accettato in campo scientifico, ma valido in campo sportivo , visto che non c’è mai un telecronista di calcio che non conosca la regola del fuorigioco“. Burioni, che su Facebook è seguito da quasi 120mila persone ed è celebre per la sua opera di divulgazione scientifica a favore dei vaccini, sottolinea: “Penso che internet abbia modificato le cose perché un professore e uno studentello di medicina al terzo anno sono sullo stesso piano. Non bisogna perdere il principio di autorità: quando si parla di un argomento, bisogna conoscerlo”. Poi ribadisce: “La vaccinazione non è un atto di protezione individuale, ma un atto di responsabilità sociale. Lo dico da cittadino e non da medico: ritengo che bisognerebbe introdurre un elemento di obbligatorietà. Perché chi non vaccina non solo danneggia il proprio figlio, ma danneggia anche i figli degli altri e gli adulti”

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