Dopo la rivolta della notte al centro di accoglienza di Cona, in provincia di Venezia, e dopo che i 25 operatori che erano stati bloccati all’interno del campo sono stati fatti uscire, nel pomeriggio la situazione sembra più calma. L’intervento del Reparto mobile della polizia coordinata direttamente dal questore Angelo Sanna ha permesso di togliere pacificamente il blocco ai cancelli del campo, che si trova in aperta campagna, nella frazione di Conetta. Tuttavia la protesta dei migranti dopo la morte della ragazza ivoriana continua. “Il blocco della consegna dei pasti va avanti da ieri sera anche se non tutti sono d’accordo”, spiega a ilfattoquotidiano.it il questore di Venezia Angelo Sanna. La polizia è entrata nel primo pomeriggio all’interno del campo per provare a trattare, ma dopo poco è uscita per l’impossibilità di trovare una sintesi tra le diverse anime della protesta. Una protesta che non si è fermata nonostante sia arrivata la notizia che la 25enne morta non sarebbe morta per le condizioni di vita all’interno del campo di accoglienza, ma per una causa naturale indipendente. Il questore tuttavia critica la scelta di mettere così tante persone in un’unica struttura: “Dovremmo dividere tra i centri il sacrificio dell’ospitalità. Gestire 50 persone è diverso che gestirne 1400”
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