Silvio Berlusconi è di nuovo indagato. La procura di Milano lo accusa di frode fiscale – lo stesso reato che gli è costato la condanna definitiva nel processo per i diritti tv Mediaset – e appropriazione indebita, in concorso con l’ex amministratore delegato di Publitalia Fulvio Pravadelli. Lo scrive oggi il Corriere della Sera. L’inchiesta era nota. Riguarda 12 milioni di euro usciti dalla storica concessionaria di pubblicità del Biscione e finiti, attraverso fatture false, a due vecchi amici del leader di Forza Italia, l’ottantenne Alberto Maria Salvatore Bianchi e il 68enne Romano Luzi. Nomi che, con Pravedelli, già si leggevano nell’avviso di conclusione indagini firmato l’estate scorsa dai pm Giordano Baggio e Mauro Clerici, insieme a quelli di altre tre persone.
Non era noto, invece, il coinvolgimento di Berlusconi, perché la sua posizione era stata stralciata , scrive il Corriere, per dare modo ai magistrati di valutare gli estremi di un possibile concorso nei reati addebitati a Pravadelli. Quest’ultimo, attraverso il legale Jacopo Pensa, ha già raggiunto un accordo con le toghe per patteggiare un anno di reclusione (con sospensione della pena) e il pagamento di oltre 15 milioni alle casse del Fisco. Vero è che fra il 2009 e il 2013 l’ex presidente del consiglio non ricopriva cariche societarie, ma avrebbe promosso le operazioni contestate in favore degli amici.
Bianchi, amico di Berlusconi dai tempi dell’università, è accusato di aver emesso fatture false a carico di Publitalia per operazioni inesistenti, attraverso la la New Publigest, per oltre 6,6 milioni di euro. Luzi, ex maestro di tennis, avrebbe emesso fatture false per 5,8 milioni attraverso la ditta omonima, pagate sempre da Publitalia. Da qui le accuse a Pravadelli di appropriazione indebita per i pagamenti ai due amici dell’ex presidente del consiglio e di frode fiscale per aver inserito i falsi documenti contabili nelle dichiarazioni delle società “al fine di evadere le imposte dirette e l’Iva”.
I pm Baggio e Clerici, dalla prossima settimana, dopo essersi consultati con il procuratore Francesco Greco, valuteranno se chiedere al gip di archiviare il filone di indagine.