Le presunte influenze di hacker russi sulle elezioni americane? Accuse false, con cui l’amministrazione Obama punta a “screditare Trump“. Parola di Julian Assange fondatore del portale Wikileaks. Che in un’intervista a Fox News ha anche smentito che le email di John Podesta, ex responsabile della campagna presidenziale di Hillary Clinton, siano state fornite alla sua organizzazione dal governo di Vladimir Putin. Dichiarazioni perfettamente in linea con quelle del presidente eletto, il cui portavoce ha parlato di “ragioni politiche” dietro le nuove sanzioni contro Mosca decise da Obama. 

Nel servizio, registrato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra dove Assange si è rifugiato cinque anni fa per evitare l’estradizione in Svezia dove è accusato di stupro, l’intervistatore gli chiede se giudichi Barack Obama un bugiardo per le dichiarazioni sul ruolo della Russia nelle elezioni americane, e la risposta è che “si comporta come un avvocato”. “Se leggiamo le sue affermazioni possiamo notare che Obama non dice mai che Wikileaks ha ottenuto le sue informazioni dalla Russia o che ha lavorato con la Russia”, spiega Assange. Secondo cui “i democratici americani accusano la Russia per screditare Trump”, “stanno cercando di delegittimare l’amministrazione Trump, che presto si insedierà alla Casa Bianca” e di “affermare che non è un presidente legittimo“.

L’amministrazione del presidente uscente ha imposto a fine dicembre sanzioni contro nove tra aziende e privati russi, nonché nei confronti di due agenzie di intelligence per “interferenza nelle elezioni” e “pressione sui diplomatici statunitensi”. Secondo la Casa Bianca tutti avrebbero avuto una relazione con gli attacchi informatici, il cui scopo era quello di influenzare le elezioni presidenziali di novembre 2016. Obama ha poi dichiarato “persone non grate” 35 diplomatici russi negli Stati Uniti. Putin ha però rinunciato a rispondere con l’espulsione di altrettanti diplomatici americani, spiegando di non voler scendere al livello di una “diplomazia da cucina“.

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