Non solo a Cona, dove è scoppiata la rivolta al centro d’accoglienza in seguito alla morte di una ragazza ivoriana di 25 anni. Anche a Verona, questa mattina intorno alle 9, un gruppo di migranti richiedenti asilo è sceso in strada per denunciare le presunte cattive condizioni di accoglienza nell’ostello Santa Chiara dove sono ospitati. In particolare, i manifestanti si sono lamentati della qualità del cibo che viene loro servito, che sarebbe scadente e in alcuni casi anche scaduto. La protesta – come riporta il quotidiano l’Arena – è durata alcune ore. Sono stati rovesciati alcuni cassonetti ed è stato bloccato il traffico. La polizia, intervenuta sul posto, ha deviato la circolazione, compresa quella dei mezzi pubblici, fino a quando la situazione è stata riportata alla normalità.
Sulla vicenda interviene il sindaco Flavio Tosi: “Una protesta di questo genere è inaccettabile. Ho già sentito il Prefetto Mulas col quale abbiamo condiviso la linea che gli organizzatori di questo spiacevole episodio vengano individuati quanto prima, esclusi dai progetti di protezione e allontanati dall’ostello”. “Un fatto del genere non deve più ripetersi – ha aggiunto – anche perché se qualcuno ha delle lamentele da esporre, può chiedere civilmente appuntamento con chi di dovere ed esprimere le proprie rimostranze, senza mettere sotto sopra un quartiere e bloccare il traffico cittadino. Un problema che va ad aggiungersi a quello segnalato alla Prefettura qualche giorno fa: proprio la struttura di accoglienza di cui trattasi, costringeva i migranti ad uscire e a rimanere in strada dopo le 9 di mattina, negli orari non coincidenti con colazione, pranzo e cena, nonostante il freddo e il disagio arrecato alla comunità dalla presenza di persone costrette a bighellonare per il quartiere, non potendo usufruire delle proprie stanze. Chiediamo pertanto vengano prese adeguate misure per far fronte a tutte queste situazioni inammissibili”.