Le famiglie disponibili ad adottare bambini nel mondo aspettano Maria Elena Boschi. La sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei Ministri da giugno scorso è infatti anche presidente della Commissione adozione internazionali. Che però negli ultimi otto mesi – dalla sua nomina ufficializzata nella Gazzetta ufficiale del 9 giugno – è sparita dai radar. A lanciare la denuncia è il Ciai, il Centro italiano aiuti all’infanzia impegnato da quasi 50 anni in questo settore: “Non c’è segnale di vita. E’ tutto fermo: il sito, il numero verde, la pubblicazione del rapporto statistico. Abbiamo bisogno che la commissione esista e venga effettivamente convocata”, spiega Paola Crestani, presidente dell’ong.
Una situazione di stallo che mette in difficoltà gli enti che si occupano di adozioni ma soprattutto le famiglie che non hanno più un interlocutore. Il sito della commissione è aggiornato al giugno scorso. L’ultima news in home page è quella che riporta la notizia del ritorno in Italia di 41 bambini adottati in Congo e fatti arrivare a fine maggio nel nostro Paese. Da allora non c’è un solo aggiornamento. Andando a vedere i componenti della Commissione non è stato nemmeno inserito il nome dell’ex ministro delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento, che nel 2014 aveva accompagnato in Italia altri 31 piccoli adottati: nel ruolo di presidente risulta ancora Silvia Della Monica, ex magistrato e senatrice Pd nominata da Renzi il 30 aprile 2014.
Al centralino risponde qualcuno ma parlare con i vertici è difficile: “Quando chiamo per poter parlare con la vice presidente – spiega Crestani – mi risponde un gentile signore che mi dice sempre che Della Monica non c’è e riferirà. Dopo un paio di giorni richiamo e la scena si ripete”. Non resta che provare con la mail commissioneadozioni.internazionali@governo.it: nulla da fare. Torna indietro con la dicitura “la cassetta postale è piena e non può accettare messaggi in questo momento”. C’è, tuttavia, un numero verde 800.002.393 attivo dal 29 gennaio 2008, ma Telecom Italia informa che è inesistente e sul sito non risulta esserci comunicazione della sospensione del servizio: “Il problema è che molte famiglie hanno provato a chiamare la linea verde ma non riescono a parlare con nessuno e chiamano noi che non sappiamo che altro fare”, spiega la presidente del Ciai.
Oltre a questi problemi resta il fatto che la Commissione non si riunisce da quasi tre anni: “L’ultima riunione deliberante – spiega Crestani – si è svolta nel novembre del 2013. Nel giugno 2014 c’è stata un nuovo incontro di insediamento in occasione dei cambiamenti alla presidenza. La Boschi durante il suo intervento in Commissione Giustizia alla Camera il 20 luglio scorso aveva annunciato una riunione a settembre ma stiamo ancora aspettando”.
Dal 2014 non viene più fatto nemmeno il rapporto statistico: l’ultimo disponibile sul sito è del 2013: “Siamo l’unico Paese di quelli d’accoglienza – racconta Paola Crestani – che non ha più pubblicato rapporti statistici. Siamo diventati la pecora nera. Questi dati servono per sapere non solo quanti bambini arrivano ma da dove provengono; se hanno problemi di salute; con quali enti giungono in Italia. Il rapporto è necessario. Silvia Della Monica in audizione ha sostenuto che da questi dati si vedono con quali enti arrivano perciò le famiglie possono essere indotte a scegliere un operatore piuttosto che un altro ma noi non dobbiamo preoccuparci della concorrenza tra associazioni ma del bene dei bambini”.
La commissione “fantasma” secondo il Ciai sta bloccando il mondo delle adozioni in Italia e ha creato un clima di mancata trasparenza: “Ci sono delle decisioni che possono essere prese dalla commissione in forma collegiale, per esempio sanzionare un ente che non sta lavorando correttamente. In questo momento la Commissione non sta svolgendo il fondamentale ruolo di controllo su di noi operatori che giustamente non facciamo parte della Cai”. A puntare il dito contro la Boschi e i governi Renzi e Gentiloni sono le famiglie ma soprattutto gli enti privati e pubblici: la Cai ha il compito di verificare la rendicontazione dei progetti di prevenzione dell’abbandono che ha finanziato. Gli ultimi sono stati finanziati nel 2012; le ong hanno lavorato ma non è stata fatta la rendicontazione.
“Non hanno verificato nulla e noi come tanti altri – dice Crestani – non abbiamo ricevuto un soldo nonostante il lavoro svolto: noi del Ciai ad esempio abbiamo anticipato mezzo milione di euro senza vedere un centesimo fino ad oggi. Altra questione: alla commissione spetta dare autorizzazione agli enti a lavorare in alcuni Paesi. E’ tutto fermo: noi da tre anni non possiamo andare in nuovi Stati. Possiamo solo lavorare nei luoghi dove avevamo precedentemente il via libera”.
Diritti
Adozioni, il Ciai contro la commissione presieduta dalla Boschi: “Non si riunisce, non controlla e non dà finanziamenti”
Il sito è fermo da otto mesi, quando l'ex ministro delle Riforme ne ha assunto la presidenza. Il numero verde risulta inesistente e le mail tornano indietro. Paola Crestani, presidente del Centro italiano aiuti all’infanzia: "Boschi aveva annunciato una riunione a settembre ma stiamo ancora aspettando. L'ente non svolge più il suo ruolo e non dà le autorizzazioni a operare in nuovi Paesi. In più dal 2014 non pubblica il rapporto statistico”
Le famiglie disponibili ad adottare bambini nel mondo aspettano Maria Elena Boschi. La sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei Ministri da giugno scorso è infatti anche presidente della Commissione adozione internazionali. Che però negli ultimi otto mesi – dalla sua nomina ufficializzata nella Gazzetta ufficiale del 9 giugno – è sparita dai radar. A lanciare la denuncia è il Ciai, il Centro italiano aiuti all’infanzia impegnato da quasi 50 anni in questo settore: “Non c’è segnale di vita. E’ tutto fermo: il sito, il numero verde, la pubblicazione del rapporto statistico. Abbiamo bisogno che la commissione esista e venga effettivamente convocata”, spiega Paola Crestani, presidente dell’ong.
Una situazione di stallo che mette in difficoltà gli enti che si occupano di adozioni ma soprattutto le famiglie che non hanno più un interlocutore. Il sito della commissione è aggiornato al giugno scorso. L’ultima news in home page è quella che riporta la notizia del ritorno in Italia di 41 bambini adottati in Congo e fatti arrivare a fine maggio nel nostro Paese. Da allora non c’è un solo aggiornamento. Andando a vedere i componenti della Commissione non è stato nemmeno inserito il nome dell’ex ministro delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento, che nel 2014 aveva accompagnato in Italia altri 31 piccoli adottati: nel ruolo di presidente risulta ancora Silvia Della Monica, ex magistrato e senatrice Pd nominata da Renzi il 30 aprile 2014.
Al centralino risponde qualcuno ma parlare con i vertici è difficile: “Quando chiamo per poter parlare con la vice presidente – spiega Crestani – mi risponde un gentile signore che mi dice sempre che Della Monica non c’è e riferirà. Dopo un paio di giorni richiamo e la scena si ripete”. Non resta che provare con la mail commissioneadozioni.internazionali@governo.it: nulla da fare. Torna indietro con la dicitura “la cassetta postale è piena e non può accettare messaggi in questo momento”. C’è, tuttavia, un numero verde 800.002.393 attivo dal 29 gennaio 2008, ma Telecom Italia informa che è inesistente e sul sito non risulta esserci comunicazione della sospensione del servizio: “Il problema è che molte famiglie hanno provato a chiamare la linea verde ma non riescono a parlare con nessuno e chiamano noi che non sappiamo che altro fare”, spiega la presidente del Ciai.
Oltre a questi problemi resta il fatto che la Commissione non si riunisce da quasi tre anni: “L’ultima riunione deliberante – spiega Crestani – si è svolta nel novembre del 2013. Nel giugno 2014 c’è stata un nuovo incontro di insediamento in occasione dei cambiamenti alla presidenza. La Boschi durante il suo intervento in Commissione Giustizia alla Camera il 20 luglio scorso aveva annunciato una riunione a settembre ma stiamo ancora aspettando”.
Dal 2014 non viene più fatto nemmeno il rapporto statistico: l’ultimo disponibile sul sito è del 2013: “Siamo l’unico Paese di quelli d’accoglienza – racconta Paola Crestani – che non ha più pubblicato rapporti statistici. Siamo diventati la pecora nera. Questi dati servono per sapere non solo quanti bambini arrivano ma da dove provengono; se hanno problemi di salute; con quali enti giungono in Italia. Il rapporto è necessario. Silvia Della Monica in audizione ha sostenuto che da questi dati si vedono con quali enti arrivano perciò le famiglie possono essere indotte a scegliere un operatore piuttosto che un altro ma noi non dobbiamo preoccuparci della concorrenza tra associazioni ma del bene dei bambini”.
La commissione “fantasma” secondo il Ciai sta bloccando il mondo delle adozioni in Italia e ha creato un clima di mancata trasparenza: “Ci sono delle decisioni che possono essere prese dalla commissione in forma collegiale, per esempio sanzionare un ente che non sta lavorando correttamente. In questo momento la Commissione non sta svolgendo il fondamentale ruolo di controllo su di noi operatori che giustamente non facciamo parte della Cai”. A puntare il dito contro la Boschi e i governi Renzi e Gentiloni sono le famiglie ma soprattutto gli enti privati e pubblici: la Cai ha il compito di verificare la rendicontazione dei progetti di prevenzione dell’abbandono che ha finanziato. Gli ultimi sono stati finanziati nel 2012; le ong hanno lavorato ma non è stata fatta la rendicontazione.
“Non hanno verificato nulla e noi come tanti altri – dice Crestani – non abbiamo ricevuto un soldo nonostante il lavoro svolto: noi del Ciai ad esempio abbiamo anticipato mezzo milione di euro senza vedere un centesimo fino ad oggi. Altra questione: alla commissione spetta dare autorizzazione agli enti a lavorare in alcuni Paesi. E’ tutto fermo: noi da tre anni non possiamo andare in nuovi Stati. Possiamo solo lavorare nei luoghi dove avevamo precedentemente il via libera”.
Lady Etruria
di Davide Vecchi 11.4€ Acquista su AmazonArticolo Precedente
Centri d’accoglienza, il racconto: “In Italia condizioni disastrose. La struttura di Cona? Una delle peggiori”
Articolo Successivo
Roma, nei giorni dell’emergenza freddo tra senzatetto e povertà: “1200 posti per 7800 persone”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Papa Francesco, la Sala stampa del Vaticano diffonde la prima foto dal giorno del ricovero. L’Angelus: “Sto affrontando periodo di prova”
Mondo
Ucraina, l’inviato Usa: “Distanze ridotte tra Russia e Kiev”. Zelensky cambia il capo di Stato Maggiore e annuncia il missile Long Neptune: può colpire Mosca
Mondo
Israele, Netanyahu licenzia il capo dei servizi interni: “Mancanza di fiducia”. Ma lui: “Ragioni politiche”
Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.