Cinema

Film in uscita al cinema, cosa vedere (e non) nel fine settimana del 6 gennaio

IL CLIENTE di Asghar Farhadi, SING di Garth Jennings, ASSASSIN’S CREED di Justin Kurzel e COLLATERAL BEAUTY di David Frankel: anticipazioni e recensioni

di Anna Maria Pasetti e Davide Turrini

IL CLIENTE di Asghar Farhadi. Con Shahab Hosseini, Taraneh Alidoosti, Babak Karimi. Durata: 125’ (Iran/Francia 2016) Voto 4/5 (AMP)

Una coppia di attori dilettanti nella Teheran contemporanea è costretta a traslocare per un crollo dell’edificio dove abita. A pochi giorni dal trasferimento però, la giovane moglie subisce un’aggressione che scatena un effetto domino sull’esistenza di entrambi e delle persone che li circondano. Ogni film di Farhadi meriterebbe almeno una seconda visione. E questo non per difficoltà a comprenderne testi e poetica, bensì per la profondità che essi manifestano nella compiutezza di una sintesi (est)etica ineccepibile. Il cliente, sua settima prova in lungo, non fa eccezione ad una regola aurea a cui il talentuoso regista iraniano sembra averci abituato a partire almeno da About Elly (2009), il suo primo film distribuito in Italia. Al centro, come sempre, una comunità di persone (qui una coppia, come negli ultimi tre film) che subisce un misterioso trauma e le relative conseguenze. Attorno al fulcro del plot, tuttavia, si muovono livelli che con esso interagiscono e che lo spostano senza soluzione di continuità; a far da universo parallelo agli accadimenti della coppia infatti, vi è la mutazione di Teheran, la città che ambienta il film e che metonimicamente esprime inquietudini e contraddizioni dell’Iran odierno. Basta decifrare le crepe nei muri degli edifici pericolanti per intravedervi le insicurezze esistenziali e morali di chi li abita. Ma non solo: Farhadi a questo giro aggiunge un ulteriore grado di stratificazione espresso dal subplot teatrale della pièce messa in scena dai due protagonisti. Si tratta di Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller che, non a caso, molto ha in relazione con le dinamiche socio-psicologiche dei personaggi de Il cliente. Grande amore alle origini formative del regista, il teatro interno e “interattivo” al film risveglia dimensioni percettive ed interpretative plurime sia sul piano oggettivo che soggettivo rendendo la nuova opera di Asghar Farhadi un vero e proprio gioiello.

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