COLLATERAL BEAUTY di David Frankel. con Will Smith, Edward Norton, Kate Winslet. (USA 2016) Durata: 97’ Voto 2/5 (AMP)
“Tempo, amore e morte. Queste tre cose mettono in contatto ogni singolo essere umano sulla Terra. Desideriamo l’amore. Vorremmo avere più tempo. E temiamo la morte”. Nessuno avrebbe confutato tale saggezza presunta antica ma in realtà proveniente da un rampante top manager di una compagnia pubblicitaria di successo. Egli è l’emblema della positività e nulla sembra distrarlo dall’ottimismo finché una malattia gli ruba l’adorata figlioletta di 6 anni. Crollano l’uomo, il marito e il professionista: in altre parole, l’intero suo mondo. Dalla depressione vegetativa tentano di sollevarlo i tre soci attraverso l’ingaggio di un trio di attori assai particolari. Soggetto originale sull’elaborazione del lutto e sulla terapia catartica del dialogo, Collateral Beauty sembra imporre allo spettatore il teorema della speranza “collaterale” a qualunque costo. Certamente seducente e dallo stampo americano, avrebbe potuto aprire a migliori scelte registico-drammaturgiche, specie alla luce del cast straordinario di cui si vanta e di un regista già apprezzato per titoli come Il diavolo veste Prada. A governarlo, invece, è un’insistente retorica moraleggiante che riveste il melò di uno stile non distante dal Muccino americano. Will Smith sembra ricalcare se stesso ne La ricerca della felicità, e i suoi pur stimatissimi colleghi – tra cui diversi premi/candidati Oscar – non vanno oltre il compitino. Peccato.