Due tra le icone cinematografiche della generazione tra i venti e i trent’anni sono state opportunamente scelte per uno dei film di apertura del nuovo anno, Passengers, per la regia di Morten Tyldum: Jennifer Lawrence e Chris Pratt.
Appassionata di fantascienza e incuriosita dalla presenza di Jennifer Lawrence, attrice della saga di Hunger Games tratta dai libri di utopia distopica di Suzanne Collins per young adult (come si dice oggi) decido di vederlo proprio a Capodanno. Lo so che si tratta solo di un film, che non si propone di indicare percorsi o aprire dibattiti, però man mano che la pellicola procede qualcosa mi mette in allarme.
[youtuber youtube=’
La storia è quella del viaggio di un’astronave lanciata nello spazio per centinaia di anni verso un nuovo e lontano pianeta: a bordo ci sono oltre cinquemila persone addormentate, programmate per svegliarsi qualche mese prima dell’atterraggio a destinazione. Ma qualcosa va storto, e un passeggero, tecnico elettronico, si sveglia ben novant’anni prima del previsto. A bordo c’è solo un altro essere sveglio, ma non è umano: è il robot-barman, che per oltre un anno sarà la sua unica compagnia.
Che fare? La condanna a non vedere la fine del viaggio è chiara, la solitudine incombe, parte un abbozzo di dilemma morale sulla tentazione di compiere un atto terribile, egoista e crudele, risolto in pochissimo tempo: si addocchia la bella bionda giovane che se la dorme tranquilla, (ovviamente ci si innamora del suo bell’aspetto), e grazie alle proprie conoscenze tecniche la si sveglia, condannandola a condividere un destino non scelto.
Le si farà credere che sia stato un errore, salvo poi che lei scoprirà la verità. Come da copione, fino al disvelamento, i due si amano, diventando i novelli Adamo ed Eva interplanetari.
Peccato che nel caso del paradiso terrestre (versione originale) fosse stato Javè a decretare la creazione della femmina umana per far compagnia al primo uomo. In questa nuova versione di paradiso interstellare, invece, è un uomo a decidere che una donna lo seguirà nel destino claustrofobico di una vita in transito senza poter vedere la meta scelta.
Un uomo che si sostituisce a Dio, e si comporta come un Dio. Interessante.
Lei, giornalista scontenta della vita sulla Terra, non potrà scrivere il tanto desiderato libro sulla nuova colonia umana perché un bel tenebroso di fatto la uccide per avere compagnia (così gli grida lei quando scopre che non si è svegliata per una anomalia dell’astronave).
Magrissima è la consolazione (postuma) di lasciare il romanzo reportage del viaggio verso il nuovo pianeta ai cinquemila che si sveglieranno. Lei si era imbarcata, lasciando la Terra che le stava stretta, per scrivere un libro sull’avventura umana in un nuovo pianeta: non lo farà perché un bel ragazzone non regge la solitudine, e si sostituisce a Dio. Sbaglierò, ma mi pare un messaggio inquietante verso le giovani generazioni persino per un film di fantascienza.
Monica Lanfranco
Giornalista femminista, formatrice sui temi della differenza di genere
Cinema - 5 Gennaio 2017
Passengers: se l’uomo-Dio del film è un modello per i giovani, siamo messi male
Due tra le icone cinematografiche della generazione tra i venti e i trent’anni sono state opportunamente scelte per uno dei film di apertura del nuovo anno, Passengers, per la regia di Morten Tyldum: Jennifer Lawrence e Chris Pratt.
Appassionata di fantascienza e incuriosita dalla presenza di Jennifer Lawrence, attrice della saga di Hunger Games tratta dai libri di utopia distopica di Suzanne Collins per young adult (come si dice oggi) decido di vederlo proprio a Capodanno. Lo so che si tratta solo di un film, che non si propone di indicare percorsi o aprire dibattiti, però man mano che la pellicola procede qualcosa mi mette in allarme.
[youtuber youtube=’
La storia è quella del viaggio di un’astronave lanciata nello spazio per centinaia di anni verso un nuovo e lontano pianeta: a bordo ci sono oltre cinquemila persone addormentate, programmate per svegliarsi qualche mese prima dell’atterraggio a destinazione. Ma qualcosa va storto, e un passeggero, tecnico elettronico, si sveglia ben novant’anni prima del previsto. A bordo c’è solo un altro essere sveglio, ma non è umano: è il robot-barman, che per oltre un anno sarà la sua unica compagnia.
Che fare? La condanna a non vedere la fine del viaggio è chiara, la solitudine incombe, parte un abbozzo di dilemma morale sulla tentazione di compiere un atto terribile, egoista e crudele, risolto in pochissimo tempo: si addocchia la bella bionda giovane che se la dorme tranquilla, (ovviamente ci si innamora del suo bell’aspetto), e grazie alle proprie conoscenze tecniche la si sveglia, condannandola a condividere un destino non scelto.
Le si farà credere che sia stato un errore, salvo poi che lei scoprirà la verità. Come da copione, fino al disvelamento, i due si amano, diventando i novelli Adamo ed Eva interplanetari.
Peccato che nel caso del paradiso terrestre (versione originale) fosse stato Javè a decretare la creazione della femmina umana per far compagnia al primo uomo. In questa nuova versione di paradiso interstellare, invece, è un uomo a decidere che una donna lo seguirà nel destino claustrofobico di una vita in transito senza poter vedere la meta scelta.
Un uomo che si sostituisce a Dio, e si comporta come un Dio. Interessante.
Lei, giornalista scontenta della vita sulla Terra, non potrà scrivere il tanto desiderato libro sulla nuova colonia umana perché un bel tenebroso di fatto la uccide per avere compagnia (così gli grida lei quando scopre che non si è svegliata per una anomalia dell’astronave).
Magrissima è la consolazione (postuma) di lasciare il romanzo reportage del viaggio verso il nuovo pianeta ai cinquemila che si sveglieranno. Lei si era imbarcata, lasciando la Terra che le stava stretta, per scrivere un libro sull’avventura umana in un nuovo pianeta: non lo farà perché un bel ragazzone non regge la solitudine, e si sostituisce a Dio. Sbaglierò, ma mi pare un messaggio inquietante verso le giovani generazioni persino per un film di fantascienza.
Articolo Precedente
“Sarà un paese” – La Costituzione, l’Europa e il Paese che sarà
Articolo Successivo
Film in uscita al cinema, cosa vedere (e non) nel fine settimana del 6 gennaio
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
FQ Magazine
“Vomito, diarrea, svenimenti e febbre alta. Sbandavano tutti nel corridoio”: crociera da incubo per gli 82 passeggeri della nave Princess Cruises
“Non posso leggere battutacce sul terremoto ai Campi Flegrei, restando in silenzio. Affrontiamo un qualcosa che è più grande di noi”: Geolier furioso
“Vivo da solo, non ho nessuno e da quando ho perso la gamba è l’unica con cui ho un rapporto quotidiano”: l’appello di Massimo per ritrovare la cagnolina Lola
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Findus, azienda attiva nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods, annuncia il raggiungimento di un traguardo storico: il 100% dei suoi prodotti ittici proviene da pesca sostenibile certificata Msc (Marine Stewardship Council) e acquacoltura responsabile certificata Asc (Aquaculture Stewardship Council). Questo obiettivo, annunciato nel marzo del 2017, segna non solo il compimento di un percorso, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo, consolidando il ruolo di Findus come leader del mercato del surgelato ittico, con circa 20mila tonnellate di prodotto, che equivale al 20% del comparto, per un valore totale di 290 milioni di euro.
“Siamo estremamente soddisfatti di questo importante risultato, frutto di un notevole impegno organizzativo ed economico. L’approvvigionamento di volumi importanti, come quelli sviluppati da Findus, l’ampiezza e la varietà del nostro portafoglio di prodotti ittici, che vanta oltre 20 diverse specie, ha richiesto un impegno significativo volto a coinvolgere, informare ed ingaggiare tutta la filiera, dai gruppi di pescatori alla lavorazione del pesce, dal confezionamento fino all’arrivo dei prodotti negli scaffali della Gdo. La salvaguardia della biodiversità marina è uno standard da perseguire collettivamente per tutelare i nostri mari e garantire una fonte di nutrimento sostenibile per le future generazioni - ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia - Come leader di mercato, siamo consapevoli della nostra responsabilità e siamo orgogliosi di aver ispirato l’intero settore, raggiungendo l’obiettivo fissato nel 2017 e promuovendo costantemente un modello di sostenibilità condivisa. Questo non è un punto d’arrivo, ma una tappa che ci spinge a proseguire nel nostro impegno. Produrre cibo impattando meno sull’ambiente e tutelando le risorse naturali è la nostra sfida: ci impegniamo per un progresso costante e responsabile, affinché la sostenibilità diventi sempre più un valore condiviso da tutto il settore e dai consumatori”.
Un comparto, quello dell’ittico surgelato, che ha avuto un buon andamento: secondo Iias nel 2024 sono state consumate 95.955 tonnellate di pesce surgelato, con una crescita del 3,9% rispetto al 2023. Findus è la prima azienda leader di settore 100% certificata Msc e Asc. A dimostrazione dell’impatto concreto della scelta di Findus sul mercato di riferimento - fa notare l'azienda - il volume totale dei prodotti ittici certificati Msc in Italia è più che triplicato da quando l’azienda ha ottenuto la certificazione Msc, registrando una crescita del 170% tra il 2017/2018 e il 2023/2024. Se si considera in particolare la categoria dei surgelati, l’influenza sul mercato della certificazione di Findus è stata altrettanto rilevante: in questo segmento, il volume di prodotti ittici certificati Msc è più che raddoppiato, con una crescita del 92% nello stesso periodo.
A partire dalla prossima settimana, tutti i prodotti delle gamme Findus - oltre 60 referenze - porteranno quindi il marchio blu di pesca sostenibile Msc e quello verde di acquacoltura responsabile Asc.
La pesca sostenibile e certificata Msc deve soddisfare il rigoroso Standard di Marine Stewardship Council, la più importante organizzazione al mondo in tema di pesca sostenibile, che si fonda su tre princìpi: la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi, affinché l’attività possa proseguire nel tempo; deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto sull’ecosistema, consentendo alla flora e alla fauna marina di prosperare; deve essere gestita in modo da potersi adattare alle mutevoli condizioni ambientali, nel rispetto delle leggi vigenti.
Per quanto riguarda invece il marchio verde Asc, esso garantisce al consumatore che il prodotto ittico provenga da un allevamento certificato secondo lo Standard di Aquaculture Stewardship Council (Asc), un'organizzazione internazionale indipendente senza scopo di lucro che stabilisce requisiti rigorosi per l'acquacoltura responsabile, spronando i produttori ittici a minimizzarne l'impatto ambientale e sociale. I requisiti ambientali prevedono che l’allevamento minimizzi il suo impatto sugli ecosistemi locali, che tutti i mangimi per pesci siano completamente tracciabili e che i parametri dell'acqua, come i livelli di fosforo e ossigeno, siano misurati regolarmente per rimanere entro i limiti stabiliti. I requisiti sociali comprendono invece la tutela dei diritti dei lavoratori e il rispetto delle comunità locali. Infine, i requisiti di benessere animale, assicurano che gli animali siano trattati con il massimo rispetto lungo tutto il loro ciclo di vita.
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Findus, azienda attiva nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods, annuncia il raggiungimento di un traguardo storico: il 100% dei suoi prodotti ittici proviene da pesca sostenibile certificata Msc (Marine Stewardship Council) e acquacoltura responsabile certificata Asc (Aquaculture Stewardship Council). Questo obiettivo, annunciato nel marzo del 2017, segna non solo il compimento di un percorso, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo, consolidando il ruolo di Findus come leader del mercato del surgelato ittico, con circa 20mila tonnellate di prodotto, che equivale al 20% del comparto, per un valore totale di 290 milioni di euro.
“Siamo estremamente soddisfatti di questo importante risultato, frutto di un notevole impegno organizzativo ed economico. L’approvvigionamento di volumi importanti, come quelli sviluppati da Findus, l’ampiezza e la varietà del nostro portafoglio di prodotti ittici, che vanta oltre 20 diverse specie, ha richiesto un impegno significativo volto a coinvolgere, informare ed ingaggiare tutta la filiera, dai gruppi di pescatori alla lavorazione del pesce, dal confezionamento fino all’arrivo dei prodotti negli scaffali della Gdo. La salvaguardia della biodiversità marina è uno standard da perseguire collettivamente per tutelare i nostri mari e garantire una fonte di nutrimento sostenibile per le future generazioni - ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia - Come leader di mercato, siamo consapevoli della nostra responsabilità e siamo orgogliosi di aver ispirato l’intero settore, raggiungendo l’obiettivo fissato nel 2017 e promuovendo costantemente un modello di sostenibilità condivisa. Questo non è un punto d’arrivo, ma una tappa che ci spinge a proseguire nel nostro impegno. Produrre cibo impattando meno sull’ambiente e tutelando le risorse naturali è la nostra sfida: ci impegniamo per un progresso costante e responsabile, affinché la sostenibilità diventi sempre più un valore condiviso da tutto il settore e dai consumatori”.
Un comparto, quello dell’ittico surgelato, che ha avuto un buon andamento: secondo Iias nel 2024 sono state consumate 95.955 tonnellate di pesce surgelato, con una crescita del 3,9% rispetto al 2023. Findus è la prima azienda leader di settore 100% certificata Msc e Asc. A dimostrazione dell’impatto concreto della scelta di Findus sul mercato di riferimento - fa notare l'azienda - il volume totale dei prodotti ittici certificati Msc in Italia è più che triplicato da quando l’azienda ha ottenuto la certificazione Msc, registrando una crescita del 170% tra il 2017/2018 e il 2023/2024. Se si considera in particolare la categoria dei surgelati, l’influenza sul mercato della certificazione di Findus è stata altrettanto rilevante: in questo segmento, il volume di prodotti ittici certificati Msc è più che raddoppiato, con una crescita del 92% nello stesso periodo.
A partire dalla prossima settimana, tutti i prodotti delle gamme Findus - oltre 60 referenze - porteranno quindi il marchio blu di pesca sostenibile Msc e quello verde di acquacoltura responsabile Asc.
La pesca sostenibile e certificata Msc deve soddisfare il rigoroso Standard di Marine Stewardship Council, la più importante organizzazione al mondo in tema di pesca sostenibile, che si fonda su tre princìpi: la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi, affinché l’attività possa proseguire nel tempo; deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto sull’ecosistema, consentendo alla flora e alla fauna marina di prosperare; deve essere gestita in modo da potersi adattare alle mutevoli condizioni ambientali, nel rispetto delle leggi vigenti.
Per quanto riguarda invece il marchio verde Asc, esso garantisce al consumatore che il prodotto ittico provenga da un allevamento certificato secondo lo Standard di Aquaculture Stewardship Council (Asc), un'organizzazione internazionale indipendente senza scopo di lucro che stabilisce requisiti rigorosi per l'acquacoltura responsabile, spronando i produttori ittici a minimizzarne l'impatto ambientale e sociale. I requisiti ambientali prevedono che l’allevamento minimizzi il suo impatto sugli ecosistemi locali, che tutti i mangimi per pesci siano completamente tracciabili e che i parametri dell'acqua, come i livelli di fosforo e ossigeno, siano misurati regolarmente per rimanere entro i limiti stabiliti. I requisiti sociali comprendono invece la tutela dei diritti dei lavoratori e il rispetto delle comunità locali. Infine, i requisiti di benessere animale, assicurano che gli animali siano trattati con il massimo rispetto lungo tutto il loro ciclo di vita.
Reggio Emilia, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Dai 2,2 miliardi di metri cubi che vengono consumati oggi a livello mondiale si arriverà ad un consumo di 3,2 miliardi di metri cubi e in questo giocherà una chiave sempre più importante il riciclo, quindi dobbiamo essere bravi a cercare di sostituire ove possibile materiale di legno vergine con materiale riciclato". A dirlo Massimiliano Bedogna, presidente di Conlegno, che ha aperto i lavori degli stati generali delle aziende attive nella riparazione, riutilizzo e gestione dei pallet a Gattatico di Reggio Emilia.
"Nel cospetto europeo siamo tra i sistemi più più evoluti, abbiamo un consorzio come Rilegno che ha una raccolta capillare molto importante del fine vita dell'imballaggio in legno e abbiamo anche delle industrie che trasformano per quanto riguarda l'imballaggio il fine vita del legno da imballaggio in prodotti riciclati, quindi io direi che la strada è tracciata; ovviamente non è sufficiente però dobbiamo spingere affinché si trovi sempre di più un compromesso tra l'economia e la sostenibilità affinché entrambe possano giocare un ruolo determinante per il futuro del nostro paese", ha concluso Bedogna
Reggio Emilia, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Dai 2,2 miliardi di metri cubi che vengono consumati oggi a livello mondiale si arriverà ad un consumo di 3,2 miliardi di metri cubi e in questo giocherà una chiave sempre più importante il riciclo, quindi dobbiamo essere bravi a cercare di sostituire ove possibile materiale di legno vergine con materiale riciclato". A dirlo Massimiliano Bedogna, presidente di Conlegno, che ha aperto i lavori degli stati generali delle aziende attive nella riparazione, riutilizzo e gestione dei pallet a Gattatico di Reggio Emilia.
"Nel cospetto europeo siamo tra i sistemi più più evoluti, abbiamo un consorzio come Rilegno che ha una raccolta capillare molto importante del fine vita dell'imballaggio in legno e abbiamo anche delle industrie che trasformano per quanto riguarda l'imballaggio il fine vita del legno da imballaggio in prodotti riciclati, quindi io direi che la strada è tracciata; ovviamente non è sufficiente però dobbiamo spingere affinché si trovi sempre di più un compromesso tra l'economia e la sostenibilità affinché entrambe possano giocare un ruolo determinante per il futuro del nostro paese", ha concluso Bedogna
Gaza, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - "Il rapporto delle Nazioni Unite sugli atti di genocidio contro il popolo palestinese conferma ciò che è accaduto sul terreno: un genocidio e la violazione di tutti i principi umanitari e legali". Lo ha detto all'Afp il portavoce del movimento islamico, Hazem Qassem.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Premio Film Impresa è pronto a tornare per il terzo anno consecutivo. La conferenza stampa di presentazione avrà luogo il 17 marzo, alle 11, alla Casa del Cinema di Roma a Villa Borghese. Il Premio - la cui terza edizione si terrà il 9, 10 e 11 aprile sempre alla Casa del Cinema - è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria. Divenuto ormai un vero hub culturale e luogo d’incontro di riferimento, il Premio ha l’obiettivo di valorizzare, esaltare e comunicare i valori dell’impresa e delle persone che vi lavorano. Creatività, visione, coraggio, tradizione, appartenenza al territorio, innovazione e sostenibilità sono i protagonisti dei prodotti audiovisivi, dei cortometraggi e dei mediometraggi candidati che saranno selezionati da una giuria presieduta quest’anno da Caterina Caselli.
Alla conferenza stampa di lancio, che annuncerà i nomi di tutti i componenti della giuria e anche il dettaglio del programma degli eventi del Pfi, prenderanno parte il presidente del Premio Film Impresa Giampaolo Letta, il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, il direttore artistico del Premio Mario Sesti e la presidente di Giuria Caterina Caselli.
Parteciperanno inoltre i rappresentanti delle aziende partner, e interverrà anche Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio. La terza edizione del Premio Film Impresa si avvale del patrocinio di Regione Lazio, Roma Capitale e Rai Teche, e della collaborazione di Confindustria, Anica, Una e Fondazione Cinema per Roma. L'iniziativa è realizzata in partnership con Almaviva, Edison Next, Umana e UniCredit, e con il supporto tecnico di Spencer & Lewis, D-Hub Studios, Ega e Tecnoconference Europe. Media partner dell'evento sono Il Messaggero, Prima Comunicazione e Adnkronos.
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano afferma di aver colpito un "centro di comando appartenente alla Jihad islamica palestinese" a Damasco. L'attacco dimostra che Israele "non permetterà che la Siria diventi una minaccia per lo Stato di Israele", ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, aggiungendo che nella lotta "al terrorismo islamico contro Israele, non sarà dispensato né Damasco né altri".