Nel 2017 scadrà il mandato di Carlo Tavecchio alla guida del calcio italiano. La sfida per la successione è già aperta

In alcuni casi le elezioni federali sono finite in tribunale. Nella canoa, ad esempio, la rielezione di Luciano Buonfiglio è stata possibile solo grazie all’esclusione dal conteggio del quorum di quasi 400 schede nulle; un’interpretazione discutibile contro cui gli sfidanti hanno fatto ricorso e attendono ancora un giudizio definitivo. Addirittura farsesco, invece, l’epilogo nella Federazione danza sportiva: qui il vincitore è cambiato praticamente tre volte nel giro di un mese. Nella prima assemblea elettiva il presidente uscente e grande favorito Zamblera aveva deciso a sorpresa di ritirarsi; così era stato eletto per acclamazione Giovanni Costantino. Il Coni, però, aveva annullato il risultato per irregolarità procedurali (l’acclamazione non è prevista dallo statuto), indicendo nuove elezioni a inizio dicembre. Solo una formalità, si pensava: invece Costantino, acclamato all’unanimità solo poche settimane prima, è stato battuto nettamente da Michele Barbone. Dirigente di lungo corso, guarda caso molto vicino al n.1 del Coni Malagò, ma ancor di più all’ex presidente Ferruccio Galvagno, radiato a vita nel 2011 per uno scandalo di gare truccate passato alla storia come “Danzopoli”. Per fortuna ci sono state anche elezioni più serene: nello sci nautico Luciano Serafica è stato rieletto col 100% dei consensi, prendendo 2.111 voti su 2.111.

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