Firmato un memorandum d’intesa fra Libia e Italia, per rafforzare la cooperazione al contrasto dell’immigrazione illegale e al traffico di esseri umani. Il progetto è stato concordato oggi in occasione dell’incontro del ministro degli interni italiano, Marco Minniti, con il presidente del consiglio presidenziale, Fayz Mustafa al Serraj, alla presenza anche del ministro degli Esteri del governo di Tripoli, M. Siyala, e altri membri del consiglio presidenziale. Inoltre, martedì sarà riaperta l’ambasciata italiana a Tripoli.
Il Viminale ha fatto sapere che la missione in Libia è stata l’occasione per l’avvio di una nuova fase di cooperazione tra i due Paesi, soprattutto con riferimento al settore migratorio, così come alla lotta alle organizzazioni criminali che sfruttano i migranti. “Tale memorandum – viene evidenziato dal Viminale – rappresenta un progetto nazionale nel settore della sicurezza per rafforzare la cooperazione tra i due Paesi nel campo della sicurezza congiunta, del contrasto al terrorismo e del traffico di esseri umani”. Nel corso dell’incontro di oggi, è stato ribadito il pieno sostegno dell’Italia al governo di accordo nazionale e al ruolo della Libia nel contrasto al terrorismo sia a livello regionale che nazionale, in particolare nella regione mediterranea.
Ma a evidenziare formalmente il sodalizio fra Italia e Libia è la riapertura dell’ambasciata a Tripoli. Fonti della Farnesina confermano che martedì “è previsto che l’ambasciatore designato, Giuseppe Perrone, presenti le sue credenziali al governo libico”. L’ambasciata italiana, aggiungono le stesse fonti, “sarà la prima ad operare in modo continuativo” nella capitale libica. Dichiarazioni che confermano quanto aveva annunciato nel pomeriggio di oggi il ministro degli esteri libico, Siyala, durante la conferenza stampa congiunta con Minniti. “L’ambasciata italiana – aveva annunciato – riprenderà a rilasciare i visti e a facilitare i contatti tra i due popoli al più presto”, precisando che questo avverrà dopo che la sede diplomatica “avrà completato le misure tecniche” del caso. E concludendo che su una serie di questioni Libia e Italia hanno “trovato pieno accordo”.